«E la situazione non è destinata a migliorare nei prossimi mesi», spiega Vincenzo Peparello, segretario viterbese di Confesercenti. I tempi di ripresa e un ritorno agli incassi del periodo precrisi si allungano lungo un asse che va dai 12 ai 24 mesi: una battaglia che in pochi saranno in grado di sostenere.
«Luglio e agosto non basteranno per recuperare – spiega il segretario di Confesercenti Vincenzo Peparello – il turismo interno si sta muovendo ma l’assenza delle presenze dall’estero avrà un impatto notevole. Si parla di un crollo che si avvicina al 50% per i tre mesi estivi a cui vanno sommate le perdite del periodo primaverile che, da solo, rappresenta una buona fetta degli incassi annuali».
A certificare l’emergenza del settore alberghiero i dati nazionali. Solo il 40 per cento degli alberghi italiani è attualmente aperto, il 26,8 ha già deciso che rimarrà chiuso per tutto giugno e solo il 78,9 prevede di essere aperto ad agosto. Nel calderone entrano anche le strutture extra alberghiere come bed and breakfast e agriturismi, in perdita con numeri leggermente migliori. Nella provincia, situazione a macchia di leopardo.
Se il litorale tira un leggero sospiro di sollievo (quasi tutti tornati operativi), a soffrire è soprattutto l’area del lago di Bolsena e Viterbo città dove alcuni hotel hanno deciso di posticipare l’apertura. È il caso del Tuscia di via Cairoli, storica struttura cittadina, che tornerà a accogliere i clienti dal 25 agosto. La motivazione ufficiale parla di lavoro di ammodernamento necessari per garantire il rispetto delle regole e la tutela della salute di dipendenti e ospiti ma il quadro nasconde altro: prenotazioni che mancano e profondo rosso nel capitolato delle uscite.
«La situazione è grave – spiega un albergatore viterbese tra i primi a riaprire – i caduti saranno molti, i danni gravissimi e i soldati rimasti a combattere molti pochi. Di turisti, neppure l’ombra». Stesso motivo ripetuto anche dal Balletti Palace Hotel e dal Park di San Martino, aperto dai primi di giugno.
«Il flusso turistico è davvero esiguo – spiegano – stiamo lavorano con clienti di vecchia data: ferrovieri e, con le caserme chiuse, militari. Ma così è dura». Anche perché, per attirare clienti e recuperare la liquidità necessaria per le spese correnti, molti hotel hanno deciso di abbassare i prezzi di circa il 25%. Per una doppia il costo medio si aggira intorno ai 55 euro. Per una singola 40 esclusa tassa soggiorno ma con colazione continentale inclusa.
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