Infortuni sul lavoro, l'allarme della Cisl: «Nel Viterbese oltre 600 denunce in più sul 2021»

Infortuni sul lavoro, l'allarme della Cisl: «Nel Viterbese oltre 600 denunce in più sul 2021»
di Federica Lupino
3 Minuti di Lettura
Sabato 31 Dicembre 2022, 18:04

Il 2022 annus horribilis per gli infortuni nel Viterbese. Se il trend dei primi dieci mesi verrà confermato, l’incremento degli incidenti farà balzare l’anno in cima alla lista dei peggiori da quando le rilevazioni vengono effettuate.

A certificarlo sono i dati dell’Inail che nel periodo tra gennaio e ottobre rivelano 2.284 denunce in provincia, contro le 1.651 registrate nello stesso arco di tempo riferito al 2021; quindi, oltre 600 episodi in più. Nel mese di ottobre – l’ultimo per il quale sono disponibili dati aggiornati – i casi sono stati 204, mentre un anno fa si erano fermati a 140. “Un aumento considerevole e preoccupante”, lo bolla Fortunato Mannino, segretario della Cisl.

Nel Lazio, Roma esclusa che registra la quasi totalità dei casi della regione, hanno avuto più infortuni sul lavoro Latina con 374 e Viterbo al terzo posto con, appunto, 204. Due mesi fa, in concomitanza con la Settimana europea per la sicurezza e salute sul lavoro, il prefetto Antonio Cananà ha chiamato a raccolta i vertici provinciali delle forze di polizia, i rappresentanti degli enti che svolgono funzioni di vigilanza e controllo nel settore (Inail, Ispettorato territoriale del lavoro, Asl, Inps) i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e delle organizzazioni datoriali rappresentative del mondo dell’industria, del commercio dell’artigianato e dell’agricoltura.

“Anche in quella sede – commenta Mannino – è stato confermato questo incremento, legato anche alla ripartenza dell’economia dovuta al bonus del 110% nel settore dell’edilizia che poi ha fatto da traino per altri comparti collegati.

Un momento di confronto importante che ha richiamato tutti a una maggiore responsabilità”. Il tavolo in Prefettura verrà convocato con cadenza semestrale per farne un osservatorio puntuale del fenomeno.

“Anche la Asl è in campo – continua il segretario della Cisl – portando avanti un’azione fondamentale a livello educativo, con iniziative nelle scuole per gettare il seme della sicurezza tra le nuove generazioni. Perché i controlli, da soli, non bastano”. Unico dato positivo in questo contesto è quello sulle morti cosiddette bianche, in netto calo nella Tuscia: sono state 4 tra gennaio e ottobre dello scorso anno, scese a una nei primi dieci mesi del 2022. Nel Lazio, da inizio anno i decessi sul lavoro sono stati 78 contro le 96 dell'anno prima di cui 50 a Roma (erano 65), 12 a Latina (13), uno a Rieti (4).

A livello laziale, nel 2022, si contano 6.440 denunce di infortunio nell'industria, 1.358 nell'artigianato, 15.883 nel terziario, mentre non è determinato il settore di oltre 15.000 casi. Nei prossimi mesi, faro puntato sul Pnrr. “I numerosi cantieri che verranno realizzati grazie ai fondi europei – conclude Mannino – andranno tenuti d’occhio perché vengano rispettati i contratti e le norme di sicurezza. Da scongiurare sono gli affidamenti al massimo ribasso che si concretizzano, spesso, in risparmi a danno della tutela dei lavoratori”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA