Francigena, Uil alla sindaca Frontini: «Sulla due diligence sia fatto tutto alla luce del sole»

Francigena, Uil alla sindaca Frontini: «Sulla due diligence sia fatto tutto alla luce del sole»
di Massimo Chiaravalli
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Sabato 30 Luglio 2022, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 09:13

«La due diligence è stata pagata 46 mila euro di soldi pubblici, la stessa società è pubblica: la cosa non può restare segreta». Il segretario regionale della Uil Trasdporti, Renato Cerocchi, ieri ha chiesto subito un incontro urgente alla sindaca Chiara Frontini, alla quale lancia anche un invito: «Faccia come per Talete, intanto dica che Francigena deve restare pubblica, poi trovi il modo di farlo».

Francigena, sulla due diligence Frontini vuole una seduta segreta. E' polemica: «Perché?»

Il mistero sulla due diligence non è di buon auspicio per la Uil. «Neanche il presidente della società sa cosa dica». L’intenzione però è fare una seduta di consiglio segreta. «Per quale motivo? Siamo preoccupati - dice Cerocchi - se si inizia subito con questi sotterfugi la situazione non promette bene». Cosa potrebbe succedere? «Bisognerebbe leggere cosa c’è scritto, ma che la situazione fosse arrivata a un bivio lo sapevano tutti da tempo. Noi purtroppo siamo senza mezzi pubblici per poter svolgere il servizio, se ci tolgono i parcheggi vanno via anche i liquidi che ci consentono di andare avanti».

La pec per un confronto è arrivata al protocollo «ma non penso neanche che mi risponda, se l’intenzione è quella di rendere tutto segreto.

Il commissario ci aveva assicurato che avremmo saputo cosa avrebbe contenuto la due diligence, che da quanto so è lì dai primi di giugno».

Seduta segreta potrebbe significare tante cose, ma si può andare solo per ipotesi. «Secondo me le responsabilità in questa relazione ricadono tutte su come si è comportato il socio unico in questi anni - continua il segretario regionale Uil Trasporti - perché la società non ha niente da nascondere: è trasparente, non girano soldi. Se no non si capisce. È un’ipotesi, ma possiamo parlare solo di questo. Si sa che gli autobus sono vecchi e vanno rottamati, se però non ci mettono in condizione di acquistarli, arriva un punto che se non puoi svolgere il servizio è chiaro che devi chiudere».

Nella società sono circa 90 i lavoratori, di cui 70 nel tpl. «Ci deve essere sotto qualcosa: il sindaco può ricapitalizzare per consentirci di svolgere il servizio, perché se andiamo avanti così non è possibile. Non c’è motivo per tenere la seduta segreta. Siamo ai minimi termini, servono investimenti - conclude Cerocchi - ma ci sono anche 320 milioni del Pnrr per rinnovare le flotte».

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