Patteggia due anni di carcere il 28enne tunisino che tentò di adescare e violentare una 15enne. Il suo “socio” invece dovrà affrontare il collegio del Tribunale di Viterbo. Il gip ha infatti rigettato la richiesta di patteggiamento del 59enne algerino che collaborò per adescare la ragazzina, visto che aveva precedenti specifici. Gli imputati, assistiti rispettivamente dagli avvocati Domenico Gorziglia e Michele Ranucci, sono ai domiciliari da diversi mesi.
Il giorno di Santo Stefano dello scorso dicembre la vittima si era fermata in un distributore di benzina con alcuni coetanei.
Mentre era con gli amici due uomini, il 28enne tunisino e 59enne algerino, hanno adocchiato e a farle avance di tutti i tipi. Le gridavano: «A bella, vieni qua. Vieni con noi”, cercando di convincerla a salire nella loro macchina. La ragazzina avrebbe tentato di ignorarli, ma i due si sarebbero fatti sempre più pressanti. E quando alcuni amici della comitiva della vittima sono tornati a casa i due hanno iniziato la loro mossa di avvicinamento.
La storia è stata scoperta grazie al coraggio della giovane che ha subito chiesto aiuto. Prima ai genitori e poi alle forze dell’ordine. Immediata l’indagine dei carabinieri della compagnia di Montefiascone che dopo aver ascoltato la vittima e alcuni amici presenti durante il primo approccio hanno dato un nome e un volto ai due aggressori. Il più giovane ieri ha chiuso i conti con la giustizia patteggiando due anni di carcere, mentre "l'anziano" non beneficerà dello sconto di pena che concede il rito alternativo.