Omicidio Gianlorenzo, sorpresa al processo: è morto l'unico imputato

Il luogo dell'omicidio nelle campagne tra Marta e Tuscania
di Maria Letizia Riganelli
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Venerdì 20 Novembre 2020, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 13:27

E’ morto Aldo Sassara. L’unico imputato per l’omicidio di Angelo Gianlorenzo è deceduto mercoledì in ospedale. Sassara da tempo era malato, nonostante questo ha affrontato il processo in Corte d’Assise senza mai chiedere una sospensione per motivi di salute. Avrebbe voluto arrivare a un verdetto. Parole che il difensore, Marco Valerio Mazzatosta, ha ripetuto molte volte in aula. Arrivando a chiedere di velocizzare il dibattimento visto che il suo assistito era gravemente malato. Per questa ragione l’avvocato potrebbe comunque chiedere di discutere il caso nonostante la “morte del reo”. S Il processo era arrivato, infatti, alle battute finali. Terminati i testimoni da ascoltare restava da affrontare la discussione. Il 14 agosto del 2016 nelle campagne tra Marta e Tuscania viene rinvenuto il corpo martoriato dell’ottantenne Angelo Gianlorenzo. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Viterbo, fin dal primo momento si sono indirizzate verso il cognato settantenne Aldo Sassara. Secondo quanto raccontato da diversi testimoni tra i due da tempo non correva buon sangue. Diversi i litigi causati principalmente da un’eredità conflittuale. Tanti indizi e poche certezze. A sostegno della tesi dell’accusa, pm Massimiliano Siddi, ci sarebbero un cambio d’abiti “misterioso” che la mattina dell’omicidio avrebbe fatto l’imputato, dichiarazioni in dialetto stretto autoaccusatorie.

E una lite tra i due, per una multa da pagare, avvenuta pochi giorni prima dell’omicidio. Per la difesa, avvocati Marco Valerio Mazzatosta e Danilo Scalabrelli, Sassara era innocente e nelle ore dell’omicidio sarebbe stato al lavoro. Le indagini non hanno trovato l’arma del delitto. Gianlorenzo, come spiegato anche dal medico legale Maria Rosaria Aromatario, è morto sì la violenta aggressione ma anche perché aveva un’acuta patologia cardiaca che a seguito dei colpi ricevuti alla testa al torace ha provocato il decesso. E ancora nessuno con certezza ha visto Sassara e Gianlorenzo insieme quella mattina. Una telecamera ha immortalato l’imputato mentre va al lavoro nei campi alle 7 e lo vede tornare qualche ora dopo. Un testimone, l’ultimo, ha affermato davanti alla Corte di aver visto il trattore di Sassara al lavoro sul suo campo proprio mentre Gianlorenzo veniva ucciso. La storia termina qui. Lunedì mattina i giudici popolari e togati decideranno se pronunciare sentenza per morte del reo o lasciare che accusa e difesa discutano del caso.

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