Usura, condannato ex bancario

Usura, condannato ex bancario
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Mercoledì 26 Giugno 2019, 10:05
Usura, ex bancario della Tuscia condannato a 5 anni e 10 mesi di reclusione. Ieri mattina, davanti al collegio del Tribunale di Viterbo, è terminato il processo di primo grado scaturito dall'operazione Due ruote. Quattro gli originari imputati, accusati di aver prestato soldi con interessi del 400%. Alla sbarra Angelo Valleriani, condannato a 5 anni e 10 mesi, Giampaolo Bannetta (3 anni), Vincenzo Falcone (non luogo a procedere) e Amanzio Bellacanzone (nel frattempo deceduto). Tutto nasce nel 2007, quando un giovane imprenditore della Tuscia finisce nella morsa degli usurai e chiede aiuto ai carabinieri di Montefiascone. Il giovane, titolare di una rivendita di moto (da qui il nome dell'operazione Due ruote), racconta com'è finito nella rete degli strozzini, dove Valleriani, ex funzionario della filiale Banca di Roma di Viterbo, aveva un ruolo apicale. La denuncia fa scattare l'indagine e in pochi mesi i carabinieri scoprono un sistema ben oliato di usura. I soldi, secondo la perizia eseguita per conto della Procura, venivano prestati con interessi alle stelle: 8% su scala mensile e 350-400% su base annua. Ieri, dopo 11 anni dall'arresto, il verdetto del collegio dei giudici del Tribunale di Viterbo che ha condannato l'ex dipendente della banca per buona parte dei capi di imputazione. Per altri invece è arrivata puntuale la prescrizione. «Siamo molto soddisfatti ha commentato l'avvocato Orietta Celeste che assiste l'imprenditore - è stata accertata la responsabilità degli imputati. Tutti gli imprenditori finiti in giri di questo tipo dovrebbero trovare il coraggio di denunciare. Chiederemo il risarcimento del danno in sede civile».
Ieri è stato anche il giorno di un'altra presunta vittima di usura. Un imprenditore dei Cimini ha testimoniato davanti al collegio, raccontando com'è finito nel giro di presunti strozzini a Canepina. Sono 15 gli imputati, accusati di usura e associazione a delinquere. I fatti contestati risalgono a 12 anni fa, quando l'imprenditore con debiti ogni giorno più elevati ha chiesto aiuto ai carabinieri e alla finanza. «Mi sono infilato in un giro enorme ha spiegato in aula e l'ho fatto per non essere protestato».
 
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