Da medio a basso. Complici le piogge di giugno, scende il livello di criticità idrica per il Viterbese. Un passo indietro. A marzo, memore della stagione particolarmente secca nel 2022, la Regione Lazio – in linea con quanto fatto negli ultimi anni - ha chiesto ai gestori del Servizio idrico l’individuazione di interventi emergenziali volti a mitigare il rischio di disservizi ai cittadini. Adesso, sebbene le ultime settimane sia state particolarmente piovose, la situazione è meno preoccupante ma l’attenzione agli sprechi deve restare massima. L’Autorità di bacino distrettuale dell’Italia centrale avverte infatti che nei prossimi mesi si prevedono possibili situazioni di criticità per i comuni forniti prevalentemente da fonti superficiali, non interconnessi ad altre reti idriche e soggetti ad un elevato incremento di popolazione nel periodo estivo.
Ma andiamo per ordine. Nel territorio dell’Ato 1- Viterbo al momento si registra una condizione meteo-climatica in termini pluviometrici in linea con le medie storiche del periodo e sensibilmente migliore rispetto all’anno 2022. “Condizione che – certificano dall’Autorità - ha determinato un miglioramento delle disponibilità alle fonti rispetto alla situazione rappresentata nel corso della riunione dell’apposito Osservatorio tenutasi nel mese di aprile”.
Ma non è tutto oro quello che luccica.
Sulla base delle previsioni effettuate dal gestore, quindi, qualora dovessero permanere condizioni meteo-climatiche favorevoli, gli impatti sulla cittadinanza “potrebbero essere limitati nei prossimi mesi ai comuni forniti prevalentemente da fonti superficiali” e soggette a maggiori flussi turistici.
Dall’Autorità di bacino ricordano infine “la problematica strutturale legata alla presenza di arsenico e fluoro in molte fonti destinate ad uso potabile, che tende ad aggravarsi in condizioni di minore disponibilità della risorsa e conseguente maggiore stress della stessa per il soddisfacimento dei fabbisogni idrici”.