Scuola, torna la voglia di sindacato: boom di votanti per le rsu. Prima la Uil, exploit dello Snals

Una scuola di Viterbo
di Federica Lupino
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Domenica 10 Aprile 2022, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 19:58

Il precariato cronico, acuito dalla pandemia e dalle centinaia di contratti Covid. La gestione schizofrenica dei positivi dentro le aule, con continue normative del ministero e della Regione a cambiare il quadro di riferimento, dietro le quali i dirigenti e il personale hanno corso per mesi. Ma, oltre al virus, le tematiche che i lavoratori della scuola chiedono ai sindacati di affrontare sono il supporto nell’affrontare i concorsi e anche la gestione del continuo decremento degli alunni che, come conseguenza primaria, ha la formazione di docenti soprannumerari.

Fatto sta che il mix di queste tematiche ha portato a far sì che il sindacato aumentasse la propria centralità agli occhi del personale. Torna infatti la voglia di partecipazione, almeno sul posto di lavoro. Se le ultime elezioni, politiche o amministrative che siano, hanno segnato un trend generale all’insegna di un astensionismo dilagante, in controtendenza va il voto per eleggere i rappresentanti sindacali. Esempio eclatante quello della scuola: nei 43 istituti di ogni ordine e grado presenti nel Viterbese quattro anni fa (solitamente, l’appuntamento è triennale ma, causa pandemia, è slittato di 12 mesi) si erano espressi 4.686 votanti, mentre nella tre giorni da poco conclusa il numero è salito a 5.257.

Oltre all’incremento nella partecipazione, cambia anche l’assetto. Nella battaglia – perché si è lottato fino all’ultimo delegato – per il rinnovo delle rsu, per la prima volta nella storia delle scuole provinciale la spunta la Uil. Ecco i dati: Uil 1.627 preferenze; Cisl 1.552; Snals 1.385; Cgil 604; Gilda 51; Anief 24; Cobas 14. Riportati in seggi, significa che la Uil ne guadagna 45, tallonata dalla Cisl con 44, quindi Snals 43, Cigl 10.

Uno sguardo alla percentuale sui votanti: Uil ottiene il 30,94%; Cisl  29.52; Snals 26.34; Cgil 11.48.

“Il nostro è un risultato storico, frutto – commenta Silvia Somiglia, segretario della Uil-Scuola – di un lavoro corretto e trasparente a tutela dei lavoratori. Dal 2016 abbiamo implementato il rilancio della sigla, con istanze nuove quali la formazione e la solidarietà verso gli iscritti. Durante la pandemia siamo rimasti aperti, al fianco dei lavoratori. Ringrazio i 20 operatori tra Viterbo e provincia e tutte le rsu”.

Se la Uil, guadagnando 73 posti rispetto alle ultime votazioni arriva prima e la Cisl che ne perde 825 seconda, la performance più sorprendente a livello di incremento è quella dello Snals che da quattro anni fa contava 125 voti, ora ne ha guadagnati 1.260. Un exploit che la segretaria Brunella Marconi commenta con entusiasmo: “Abbiamo compiuto un piccolo miracolo. Finalmente, siamo rappresentati in tutte le scuole. Merito del lavoro di tutti gli operatori e di tutte le persone che credono e si rispecchiano nel nostro limpido modo di lavorare, sempre a disposizione di tutti. Il totale dei nostri voti è addirittura superiore a quello degli iscritti, a dimostrazione della fiducia nei nostri confronti – sottolinea – al di là dell’appartenenza sindacale”.

Eppure, la Cisl che in passato si era sempre piazzata prima, reclama lo scettro del vincitore. “Ancorché lieve – dichiara Vincenzo Alessandro, reggente della Cisl-Scuola – c’è un nostro vantaggio di 9 voti. Abbiamo i verbali di quasi tutte le scuole e quelle mancanti le abbiamo interpellate telefonicamente”.

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