Nuovo polo dell'infanzia a Vitorchiano, il Tar boccia il comitato. Verso il ricorso al Consiglio di Stato

Il Tar del Lazio
di Federica Lupino
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Domenica 7 Aprile 2024, 08:51

Continua a Vitorchiano la guerra intorno al polo scolastico dell’infanzia. Da una parte, il Comune che rivendica la valenza del progetto finanziato grazie al Pnrr con la cifra di 5 milioni di euro. Dall’alta il comitato cittadino che critica sin dall’inizio la realizzazione del complesso in località Pallone, tanto da presentare ricorso al Tar. La nuova puntata della serie di scontri che si trascinano da diversi mesi vede protagonista proprio il Tribunale amministrativo regionale che ha bocciato i rilievi degli oppositori, dando quindi ragione all’amministrazione guidata da Ruggero Grassotti. Ma non siamo ancora ai titoli di coda: il comitato non ha intenzione di arrendersi e preannuncia di voler interpellare il Consiglio di Stato. 

Entusiasmo trapela dal Comune. “Il nuovo polo dell'infanzia è un'opera importante - ricorda il sindaco Ruggero Grassotti - finanziata dall'Unione europea, che permetterà di riconfigurare la logistica scolastica nel territorio comunale, sostenendo natalità e famiglie con servizi adeguati, creando un percorso formativo efficace fin dai primi anni di vita, grazie anche alla realizzazione di un asilo nido comunale, oggi non esistente, rendendo il percorso 0-14 anni più vicino alle reali esigenze delle famiglie".

L'iter amministrativo si era già positivamente concluso negli ultimi mesi del 2023, con la conferenza dei servizi e ora il cantiere potrà entrare nel vivo. "Tutte le delibere consiliari - ricorda l'assessore all'urbanistica e ai lavori pubblici Federico Cruciani - hanno formalmente recepito i pareri positivi di ministero dell'Istruzione, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Asl e Vigili del Fuoco”. 

Ma tutt’altra trama è quella raccontata dal comitato “Viva il verde a Vitorchiano” e da alcuni cittadini residenti nelle vicinanze dell’area in cui sarà realizzato il complesso.

Secondo loro, il Tar “anziché pronunciarsi sulla legittimità e la regolarità della nuova costruzione alla normativa di settore, si è limitato a ritenere inammissibile il ricorso, in quanto i ricorrenti non sono titolari di diritti reali sulle abitazioni localizzate nelle aree frontaliere al costituente polo”, insomma “non hanno dimostrato il reale danno che ne deriverebbe”.

Tra le illegittimità contestate dai fronte del no ci sono: il mancato rispetto degli spazi pubblici o riservati alle attività collettive, tra cui il verde pubblico; l’area individuata non rispetterebbe le distanze minime di sicurezza previste dal codice della strada; nel sito si trova una lunga tratta dell'attuale rete fognaria, posta lì proprio perché area inedificabile; sorgerà a circa 300 metri da una cava in attività ( ex Santafiora Srl). Ragioni che verranno presentate al Consiglio di Stato.

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