Montalto, la sindaca: «Ho parlato con l'Ater, l'iter per il montascale è partito. Luca non può attendere oltre»

Montalto, la sindaca: «Ho parlato con l'Ater, l'iter per il montascale è partito. Luca non può attendere oltre»
di Simone Lupino
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Domenica 18 Giugno 2023, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 17:08

Disabile nella casa popolare senza montascale, anche secondo il Comune di Montalto di Castro il calvario deve finire. “Luca non può attendere oltre, ne ha assoluto bisogno”, dice la sindaca Emanuela Socciarelli.

Con l’Ater c’è stata una telefonata. “Venerdì ho parlato con i responsabili dell’azienda – racconta la sindaca -. Mi hanno riferito che l’ordine per il montascale è stato fatto il 15 maggio. Una prima tranche di acconto è stata già pagata, la ditta ha dato i tempi per la consegna, quindi l’iter è partito. L’Ater mi ha documentato che tutto è in fase di acquisto. Stanno aspettando solo i tempi della consegna e poi lo monteranno”.

E’ il primo punto fermo a cui si è arrivati dopo l’ultimo articolo de Il Messaggero, che da novembre sta seguendo il caso.

La versione data alla sindaca coincide con un comunicato diffuso nello stesso giorno dall’Ater: la ditta specializzata – vi sta scritto - “ha potuto garantire la fornitura e il montaggio del montascale entro il 30 luglio. Come noto a tutti, oggi le forniture dei pezzi meccanici con componenti elettroniche, come quelle di un montascale, hanno tempi di produzione e consegna molto dilatati”. Una risposta alla lettera di Sicet e Cisl. I due sindacati infatti avevano scritto all’azienda, al Comune e al prefetto, chiedendo “che vengano fatti in tempi ragionevoli e senza ulteriori ritardi i lavori promessi da tempo”.

“Dopo aver parlato con l’Ater – continua la sindaca – ho telefonato subito alla mamma di Luca per aggiornarla: da una parte l’ho sentita sollevata ma anche dispiaciuta. In attesa di un presidio così importante e di cui c’è assoluta necessità i tempi possono apparire ancora più lunghi”.

“Sono entrata in questa vicenda da dicembre – dice Socciarelli - prima non so cosa sia successo, ma dall’Ater posso dire di aver ricevuto sempre risposte, hanno sempre mantenuto quello che hanno detto”.

Per i genitori di Luca è stato diverso: “Le nostre pec e le telefonate sono andate sempre a vuoto”, hanno raccontato documenti alla mano. A novembre, riferiva la sindaca, Ater e Comune parlavano anche della possibilità “di uno scambio”. In sintesi: installare a casa di Luca il montascale di un’altra palazzina dove non ce n’era più bisogno. I genitori di Luca raccontarono a Il Messaggero che ci fu pure un sopralluogo da parte di un tecnico, ma poi non se ne seppe più nulla. Senza altre spiegazioni ufficiai. Nel frattempo sono passati altri 8 mesi e Luca è ancora prigioniero in casa. Ad agosto saranno due anni esatti della prima richiesta del montascale.

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