Tutto fermo e niente di nuovo: nove mesi dopo le promesse di un rapido addio al Carmine il mercato del sabato resta fuori le mura. Nessuna cronologia, neppure una comunicazione «continuiamo ad aspettare un segnale dal Comune che però non arriva», spiega Giulio Terri presidente di Anva (l'associazione dei venditori ambulanti) Viterbo.
Le previsioni per i prossimi mesi non sono confortanti. Spiega ancora Terri: «Il trasloco non è immediato, ci sono dei tempi da rispettare e questo aumenta l'incertezza su una data»; la paura degli ambulanti, insomma, è che l'esilio lontano dal centro possa durare molto e forse di più. Oltre alle questioni «burocratiche e logistiche legate allo spostamento», infatti c'è quella della location vera propria: durante il periodo natalizio dalla scrivania della sindaca Frontini era stata fatta ventilare l'ipotesi di un trasloco tra via Marconi e piazza della repubblica (da qui la ragione di spostare il mercatino, poi saltato tra le polemiche, in quell'area); soluzione che non è troppo gradita agli ambulanti che spingono per un ritorno al parcheggio del Sacrario. La poca utilità di liberare lo spazio «per i turisti e clienti dello shopping» alla base del ricollocamento negli anni scorsi è stata più volte smentita dalle denunce degli ambulanti stessi: «la maggior parte delle volte il parcheggio resta vuoto» aveva avuto modo di spiegare più volte Terri.
La possibilità di un muro contro muro tra sindaca e ambulanti, già visto a dicembre con attacchi reciproci e scarico di responsabilità sul flop del mercatino, potrebbe essere più reale che fantasiosa: «da parte nostra c'è sempre stata e continuerà ad esserci massima collaborazione - continua Terri -.
Anche perché i problemi, tra post Covid (con le spese non ancora ammortizzate del tutto) e rincari carburante, non mancano tanto che Terri non nasconde la preoccupazione per la sopravvivenza del mercato: «chi lo frequenta si è accorto che molte cose sono già cambiate: oltre ai clienti che non ci sono c'è una fuga dei banchisti sempre meno attratti dalla città. Per rendersi conto della situazione, basterebbe fare un salto il sabato mattina».
Non c'è solo il mercato ad agitare Anva, cruciale è la questione delle licenze per le fiere dell'Annunziata e di Santa Rosa «sono scadute - conclude Terri - diversamente da quanto succede in altre zone, a Viterbo nulla si è mosso».