Medicina nucleare di Belcolle punto di riferimento per il Lazio nord: prestazioni in crescita

Belcolle
di Federica Lupino
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Domenica 28 Agosto 2022, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 18:24

La Medicina nucleare di Belcolle fiore all’occhiello della sanità locale e non solo. Gli investimenti fatti hanno consentito di elevarla a punto di riferimento per tutto il Lazio nord (nell’intera area è l’unica struttura del genere). Le prestazioni erogate consentono spesso di individuare malattie al loro esordio, consentendo quindi intervenire in tempo.

Nel 2021, l’unità operativa complessa, diretta da Stefano Maccafeo, ha erogato 1150 esami scintigrafie miocardiche, di cui il l0% (circa 120 esami) a pazienti residenti in altre province laziali o fuori regione. E, ancora, sempre nello stesso lasso di tempo: 90 sono le tomoscintigrafie cerebrali con tracciante recettoriale eseguite per lo studio della malattia di Parkinson, con una mobilita attiva del 20% (17 pazienti); 74 sono le scintigrafie corporee globali, anche in questo caso con una mobilità attiva del 30% (25 pazienti).

“L’équipe di Medicina nucleare – commenta il direttore Maccafeo – da 18 anni opera presso la Asl di Viterbo. Un periodo sufficientemente ampio, nel quale abbiamo sviluppato e accresciuto i nostri livelli di qualità e di professionalità. Oggi è una presenza imprescindibile e un alleato importante per molte altre unità operative.

Penso ai colleghi oncologi, cardiologi o neurologi”. La struttura esegue esami diagnostici con tutte le scintigrafie di comune impiego clinico. Eroga, tra l’altro: terapie con radioiodio per l’ipertiroidismo, terapie del dolore nelle metastasi scheletriche, radiosinoviortesi, terapie del tumore della prostata. E, ancora, esegue la chirurgia radioguidata in collaborazione con le tutte le chirurgie dell’azienda, per le biopsie del linfonodo sentinella e per la paratiroidectomia mini-invasiva. 

"Penso, ad esempio, al nostro apporto che – continua Maccafeo - da anni garantiamo, sotto questo punto di vista all’interno della Breast unit, nella presa in carico delle donne con tumore al seno. Per quanto riguarda, invece, la scintigrafia, si tratta di un esame importante, perché consente di vedere come un organo funziona”. Cosa significa tutto ciò? “Seguendo le loro tracce nel corpo, ci è permesso spesso di identificare i primi segni di una malattia, quando questa – sottolinea il primario - non ha ancora sovvertito la struttura degli organi, ma la loro funzione comincia a essere alterata”.

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