Impianto rifiuti Arlena, «Provincia e sindaci potevano opporsi prima. Med Sea Litter pronta a chiedere i danni»

Impianto rifiuti Arlena, «Provincia e sindaci potevano opporsi prima. Med Sea Litter pronta a chiedere i danni»
di Simone Lupino
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Sabato 1 Luglio 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 17:01

Il no votato dai sindaci viterbesi all’impianto dei rifiuti marini e discarica di servizio ad Arlena di Castro potrebbe costare salato ai Comuni della Tuscia. La società Med Sea Litter Italia, forte della compatibilità ambientale ottenuta il 16 maggio dalla Regione Lazio, si dice pronta a chiedere un maxi risarcimento danni se l’iniziativa imprenditoriale dovesse incontrare ostacoli (vedi l’eventuale e improbabile annullamento della Via o ricorsi al Tar).

E’ quanto spiegato dall’amministratore della società, Valeria Grani, e da Salvatore Fazio, consulente aziendale, in una conferenza presso Federlazio Viterbo: “Med Sea Litter Italia ha compiuto tutto l’iter. Nessuno nel corso del procedimento ha inteso costituirsi nei tempi dettati dalla legge”, hanno detto riferendosi ai 30 giorni di rito duranti i quali chiunque può presentare opposizioni. I Comuni limitrofi non sono stati invitati in conferenza dei servizi, “ma l’impianto riguarda solo Arlena, non diamo fastidio a nessuno”, ha ribattuto Valeria Grani. “Sei camion al giorno, non centinaia”. E comunque “tutto il procedimento era pubblico sul sito della Regione - ha aggiunto Fazio - in una sezione che tutti i Comuni frequentano, la stessa dei procedimenti per gli impianti eolici e fotovoltaici”. Un ragionamento. il loro, rafforzato dal fatto che il Comune dove sorgerà l'impianto ha detto sì con due delibere di consiglio: "Per noi un certificato di trasparenza e confronto con il territorio”.

L'eventuale richiesta danni sarebbe elevata. “Abbiamo già compiuto tutti i passi imprenditoriali per garantirci la fornitura dei macchinari”.

E poi ci sono i “contratti firmati con i player, le aziende che assorbiranno la materia in uscita”, plastica recuperata da rifiuti marini e raccolta differenziata del circuito urbano. “I sindaci hanno deciso di impegnarsi con la Provincia in un contenzioso, esponendo tutti i singoli Comuni, hanno fatto quello che a loro è consentito per legge. Ma se noi avremmo ragione, faremo anche noi ciò che ci è consentito dalla legge”.

“Non sarà la discarica del mondo o del Lazio”, ha aggiunto Fazio. “Il decreto parla di una discarica di servizio all’impianto, se si esaurisse e quindi non ci fosse più la possibilità di collocare le frazioni non riciclabili, l’impianto chiuderebbe”. La piattaforma "è bacinizzata esclusivamente per la provincia di Viterbo e al servizio di Viterbo”.

"La parte di rifiuti marini verrà da accordi con cooperative della pesca e dalle campagne di raccolta rifiuti sulla battigia, sui fiumi e sui laghi fatte da associazioni”. Tre milioni all'anno per incentivarle. Il resto da imballaggi e scarto secco prodotto dagli impianti di trattamento. “La Tuscia ha una quantità importante di scarti all’interno dei numerosissimi impianti presenti. Noi nasciamo per essere di supporto a questo sistema, per aiutarli a valorizzare il loro business”.

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