Impianto rifiuti ad Arlena, sindaci quasi alle mani. In consiglio è scontro totale tra Comuni

Impianto rifiuti ad Arlena, sindaci quasi alle mani. In consiglio è scontro totale tra Comuni
di Simone Lupino
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Venerdì 21 Luglio 2023, 10:40

Ad Arlena di Castro è saltata per una questione tecnica la votazione del consiglio sulla piattaforma rifiuti per il recupero di materie plastiche. Impianto che sarà collegato a una discarica di servizio per gli scarti non riciclabili (806mila metri cubi) in una ex cava a 1,5 chilometri dal centro abitato. La seduta di mercoledì si è protratta per due ore, animata dagli scontri verbali tra il padrone di casa, il sindaco Publio Cascianelli, e alcuni amministratori dei comuni vicini, giunti insieme a numerosi cittadini dei rispettivi paesi. Comuni non convocati dalla Regione in conferenza dei servizi e contrari. C'erano Fabio Bartolacci (Tuscania), Giuseppe Cesetti (Canino) e la vice sindaca di Piansano, Enrica Moscatelli.


Un confronto che si è fatto ravvicinato, faccia a faccia, tra Cesetti e Cascianelli: “Qui fate i paladini del no, ma poi a Viterbo mi chiedete i soldi”, ha attaccato Cascianelli riferendosi alla questione delle compensazioni in opere pubbliche per i Comuni: Arlena incasserà 600mila euro l’anno. “Ti ho detto che a me non mi sa giusto che c’è un Comune che prende tutto… ”, ha risposto il sindaco di Canino, senza riuscire a concludere quello che forse era un pensiero più articolato.

A quel punto infatti è scoppiato il caos. Urla in aula. “Bravo, bravo”, gli ha detto Cascianelli con tono ironico battendo le mani. “Bugiardo, sei un bugiardo”, ha risposto Cesetti indignato, mentre uno della municipale lo riportava a posto. “Qui parli solo tu, Publio - ha esclamato Bartolacci -. Ho inoltrato ricorso al Tar contro il decreto Via. Noi siamo contrari, voi favorevoli: questi i fatti”.


Sala del consiglio gremita e gente fuori. Qualche schermaglia verbale, senza eccessi, anche nel pubblico, tra chi diceva "la discarica non la vogliamo" e chi invece voleva ascoltare bene tutto. L'ordine del giorno era della minoranza. Presente dell’opposizione solo Fabio Magno. Mancavano Piero Palozzi e Angelo Pannucci. Una delibera per chiedere di annullare l’altra delibera. Quella approvata nel 2020 all’unanimità, che ha aperto la strada di Arlena ai rifiuti marini e a quelli secchi prodotti da vari impianti di trattamento. Il progetto Med Sea Litter viaggia verso l’autorizzazione regionale, dopo l'ok alla compatibilità ambientale. Per Magno all’epoca “mancavano informazioni che avrebbero portato il consiglio a esprimersi diversamente”. Lo ha affermato pure un ex consigliere di minoranza, Marco Bocci: “Non si parlava di codici di rifiuti. E la società disse che si sarebbe confrontata con i cittadini. Decida il popolo”.


Cascianelli ha spiegato che “tutto venne comunicato sull’albo pretorio”, “la convocazione dei paesi limitrofi non è obbligatoria”, le “carte parlavano chiaro anche senza codici”. Il sindaco ha criticato poi il presidente della Provincia. “Non si può dire che non sapeva. Se un mio tecnico comunale partecipa a una conferenza dei servizi, non posso dire che non sono a conoscenza di ciò che sta facendo, posto che il parere della Provincia era dovuto". Di Med Sea Litter si sarebbe discusso inoltre in un incontro "tra Romoli e noi sindaci relativo a un progetto di altra società sul quale siamo tutti contro, il biodigestore", sempre ad Arlena.

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