Il project di Gesenu in consiglio? No di Santucci: «Fuori luogo e inopportuno, si pensi al bando»

Il project di Gesenu in consiglio? No di Santucci: «Fuori luogo e inopportuno, si pensi al bando»
di Massimo Chiaravalli
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Sabato 3 Luglio 2021, 06:50

Un no trasversale, da destra a sinistra. Sul project financing di Gesenu, l’apertura del sindaco Giovanni Arena non è piaciuta. Passi l’opposizione, ma l’intenzione di condividerlo con il consiglio comunale in caso di ammissibilità – nodo che dovrebbe essere sciolto all’inizio della prossima settimana – ha fatto storcere la bocca pure a qualcuno in maggioranza, il capogruppo di Fondazione, Gianmaria Santucci: «E’ inopportuno e fuori luogo, si dia la possibilità agli uffici di lavorare serenamente sul bando rifiuti».

L’eventualità che sbarchi nella sala d’Ercole la proposta di Gesenu, che è dentro Viterbo ambiente, la società che sta gestendo oggi la raccolta dei rifiuti, viene stroncata di netto. «Non penso che sia il caso di discutere adesso del project financing sull’ecocentro. Non per chi lo presenta – dice Santucci - quello non mi interessa. Ma è del tutto evidente che se abbiamo votato delle linee guida alcuni giorni fa e gli uffici sono nella fase della predisposizione del bando, qualsiasi altra procedura che interferisce su questo, ancora prima della sua emanazione, rimette in discussione tutto il percorso. Soprattutto, rimette in discussione il bando stesso».

Il capogruppo di Fondazione argomenta così: «Se si fa con un ecocentro libero è un conto, se invece si fa con ecocentro già assegnato a qualcuno, questo potrebbe ovviamente influenzare la partecipazione dei privati. Bisogna invece sistemare la vicenda del bando di gara il prima possibile. Le linee guida sono approvate e gli uffici devono poter lavorare serenamente.

Una volta espletata questa procedura, ragioneremo se fare un ecocentro e come». Motivo per cui «il project adesso sembra interferire in una gara - commenta - che dal punto di vista economico è la più importante per il Comune. E’ dunque fuori luogo portarlo in aula. Fermo restando che pur non condividendo, il sindaco ha la tenuto delega e si assume la responsabilità. Noi diremo che non siamo d’accordo, ma senza neanche entrare nel merito del progetto, che non conosco e non voglio conoscere».

Si fa l’istruttoria per rispondere a questo o si lavora sul bando? «Sta scadendo l’appalto ponte e per legge se si vuole fare la proroga si deve fare il bando. La priorità è la scadenza che incombe. Non c’è alcuna sanzione se non si risponde – spiega Santucci - e sarebbe peggio farci scrivere dall’Anac perché il bando è scaduto». 

Dall’opposizione si leva il no anche del capogruppo del Pd, Alvaro Ricci. «Se il sindaco vuole portare il project in consiglio, deve farlo prima del bando. Vuol dire che gli uffici stanno lavorando su quello piuttosto che sul progetto delle linee guida? Non può portarcelo dopo che è stata pubblicata la gara. E se vuole pubblicarla prima della scadenza dell’appalto ponte, il 31 agosto, significa che deve andare in aula entro quella data». Non una grande prospettiva perché se l’aula lo approvasse, la proroga  del ponte sarebbe difficilmente giustificabile. «Tutto questo - conclude il dem - il sindaco lo ha capito?».

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