Rifiuti, braccio di ferro tra Comune e gestore sull'adeguamento Istat: vale centinaia di migliaia di euro

Rifiuti, braccio di ferro tra Comune e gestore sull'adeguamento Istat: vale centinaia di migliaia di euro
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 4 Gennaio 2023, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:46

Appalto ponte dei rifiuti, il tesoretto derivante dalla vendita della raccolta differenziata raddoppia. Ma una parte viene comunque assorbita dall’adeguamento Istat, ottenuto dopo 9 mesi di pareri legali e diffide a palazzo dei Priori da Gesenu e Cosp Tecnoservice, che gestiscono il servizio.

Appalto ponte rifiuti, sorpresa: la raccolta differenziata porta 860mila euro nelle casse del Comune

Tutto è arrivato al pettine nel giro di sei giorni, tra il 23 e il 29 dicembre, con tre determine firmate dal nuovo dirigente del settore, Simone Moncelsi. La prima tranche di fondi da ottenere dalla ditta è di 708.642,71 euro e fa riferimento all’anno di esordio dell’appalto ponte sui rifiuti, dal primo settembre 2020 al 31 agosto 2021. L’altra è dell’annualità successiva e ammonta a 859.403,47 euro. In tutto fanno 1 milione 568.046,18 euro dritti nelle casse di palazzo dei Priori, che poi dovrà restituire a Gesenu e Cosp Tecnoservice il 10 per cento pattuito in sede di firma del contratto.

Il primo accertamento dei ricavi dalla vendita delle frazioni differenziate nel periodo settembre 2020 – agosto 2021 era stato firmato dal dirigente il 17 marzo, salvo poi rimodularlo ora, insieme al secondo accertamento.

Ma sempre a marzo del 2020, l’8, è partito un altro iter che si è chiuso meno di una settimana fa. La rete di imprese ha chiesto al Comune un adeguamento Istat, «in considerazione dei maggiori oneri sostenuti - si legge - a causa dell’aumento dei prezzi di carburanti, materie prime e attrezzature». È iniziato un braccio di ferro con il dirigente di allora, Eugenio Monaco, sull’indice da prendere come riferimento. Il 20 maggio è arrivata la diffida a palazzo dei Priori, 10 giorni dopo le parti hanno concordato sulla necessità di un parere legale terzo. Che il 10 giugno ha dato ragione alla ditta.

Non è finita. Con l’arrivo della sindaca Chiara Frontini al dirigente non è stato rinnovato l’incarico e la rti l’8 agosto è tornata a sollecitare l’adeguamento, poi ancora il primo settembre. Il successivo dirigente, Stefano Peruzzo, il 4 novembre ha ritenuto «opportuno e prudenziale quantificare gli importi». Tre giorni dopo l’incarico è passato a Moncelsi, che il 19 dicembre ha affidato allo studio legale Aor «un approfondimento sulla sussistenza dei presupposti per l’accoglimento della richiesta». Il 27 la risposta: è «legittima e ragionevole». E finalmente il 29 sono stati impegnati 673.591,43 euro a favore della rti. In cassa restano alla fine circa 730 mila euro.

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