Dies Natalis, Macchina rivoluzionaria: le novità. E Fiorillo ci riprova: «Le innovazioni sono uno stimolo»

Sabato appuntamento all'ombra di Gloria con le penne offerte dal costruttore

Dies Natalis, Macchina rivoluzionaria: le novità. E Fiorillo ci riprova: «Le innovazioni sono uno stimolo»
di Massimo Chiaravalli
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 18:40

Sarà più alta delle altre, svuotata all’interno e con Santa Rosa posizionata in un punto diverso da quello classico in cima alla struttura. Ci saranno richiami alle Macchine del passato e l’uso di nuove tecnologie. Non ha ancora svelato le sue forme, né l’ossatura. Eppure Dies Natalis di Raffaele Ascenzi di preannuncia già rivoluzionaria. Sulla fiducia. Chi la costruirà lo deciderà un bando a parte, a cui parteciperà anche l’impresa uscente, quella di Vincenzo e Mirko Fiorillo: avevano detto che prima di ufficializzare avrebbero aspettato di vedere chi avrebbe vinto. E quindi adesso è certo: «Noi ci saremo. E non vediamo l’ora di vedere Dies Natalis».

Il velo sulla nuova Macchina di Santa Rosa - come di tutti gli altri 16 bozzetti in gara - cadrà nel corso di un evento al teatro dell’Unione, solo una volta che la graduatoria sarà definitiva, ovvero al netto di eventuali ricorsi. Il concorso di idee lo impone in un articolo ad hoc. Ma di Dies Natalis si sa già molto: a spiegare i motivi che l’hanno posizionata al primo posto è stata la stessa commissione al momento della proclamazione. «Importante studio storico della tradizione del culto e della Macchina di Santa Rosa. La coraggiosa riproposizione delle Macchine del passato si incontra con l’importante inserimento delle nuove tecnologie costruttive e illuminotecniche».
Arriva la prima vera novità: «L’uso delle nuove tecnologie - spiega la commissione - ha consentito lo svuotamento della parte interna della Macchina e una maggiore altezza di quelle del passato».

E qui subito la seconda: «Apprezzabile il posizionamento della Santa e il racconto degli episodi fondamentali della vita della Santa, che si è voluto inserire nello sviluppo architettonico della Macchina».

Qualche dettaglio tecnico: «La struttura è di facile realizzazione, complessa la realizzazione del fattore estetico. Completa di tutto quanto richiesto dal bando nella forma più esaustiva, la proposta risulta appropriata, considerando anche la ricorrenza del Giubileo».

L’altra faccia del 3 settembre, quella del costruttore. Proverà a essere ancora della partita in tandem con l’ideatore. «Parteciperemo al bando: abbiamo realizzato una bella Macchina - commenta Mirko Fiorillo - sarebbe una ulteriore bella soddisfazione». Prima che l’atto di palazzo dei Priori sarà pubblicato sull’albo pretorio probabilmente si attenderà l’evento dell’Unione. Le motivazioni svelano alcuni elementi: si tratta di novità che spaventano? «No. E non lo dico con presunzione. È una sfida nella sfida: ciò che è innovativo porta nuovi stimoli. Quindi c’è ancora maggior interesse a partecipare e, perché no?, a vincere di nuovo. Sono curiosissimo di vedere come sarà questa Macchina, abbiamo ancora più voglia di prima. Magari sarà più bella di Gloria». È quanto sostiene l’ideatore. «La storia di Ascenzi lo conferma, ha fatto due Macchine bellissime». Si parla anche di interno svuotato. «Va vista - continua Fiorillo - ma ci alletta tanto e ci stimola».

La festa 2023 però non è ancora finita: sabato niente fagioli, ma penne sotto Gloria. «È dal 2019 a San Sisto non le abbiamo più fatte - conclude - quindi abbiamo deciso di farle al monastero. Cento chili offerti da noi, vino dal Red Rose di Arianna Galletta e dolci da Bontà della Tuscia».

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