Casa Ater senza più barriere, «Luca è contento». La lunga attesa del montascale è finita

Casa Ater senza più barriere, «Luca è contento». La lunga attesa del montascale è finita
di Simone Lupino
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:07

“Luca è contento. I tecnici dell’azienda incaricata dall’Ater di Viterbo sono venuti lunedì, in due giorni hanno installato il montascale, gli hanno mostrato come deve usarlo e stamani è uscito di casa per le terapie facendo tutto da solo. Il macchinario funziona, è perfetto”.

Al telefono da Montalto la voce di mamma Margherita è emozionata. La lunga attesa è finita. Per suo figlio Luca, 47 anni, impossibilitato a deambulare a causa di una malattia neurologica che lo ha reso invalido, è iniziata ieri una vita con meno ostacoli. Almeno per entrare e uscire dall’abitazione dove risiede insieme ai genitori, un alloggio popolare al secondo piano di una palazzina che si era trasformata in una sorta di prigione.
Ci sono voluti più due anni tra burocrazia, ricerca di fondi, difficoltà nel reperire i pezzi. Contrattempi di varia natura. “L’arrivo del montascale ci è stato annunciato da una telefonata della sindaca Emanuela Socciarelli. Ringraziamo l’Ater per aver mantenuto la promessa”, aggiunge Margherita. I disagi vissuti sono stati notevoli, ma ora Luca e i suoi genitori guardano al futuro con un po’ di serenità. Manca solo la rampa all’esterno del palazzo. “Ci hanno detto che se ne occuperà un’altra ditta, speriamo che facciano presto”.

Un anno fa Luca si era rivolto a il Messaggero chiedendo aiuto. “Io voglio uscire di casa”, ci disse. “Nostro figlio passa tutte le giornate tra letto, divano e terrazzo”, raccontarono il papà e la mamma, Margherita e Giulio. Vita sociale ridotta a zero. Delle terapie invece non poteva e non può fare a meno. Un supplizio. Due le opzioni per uscire: caricato su una sedia da amici e parenti oppure trasportato su un montascale a mano manovrato dal padre. “Ma poi mio marito ha avuto problemi di salute”, racconta la moglie. Fino all’altro ieri quindi Luca scendeva e risaliva da solo aggrappandosi con tutta la forza alla ringhiera delle scale, con il rischio di cadere e uno sforzo enorme.
“E’ un traguardo importante.

Ho scritto alla famiglia, sono molto felice, soprattutto per Luca. Sarebbe stato meglio non attendere così tanto tempo, ma l’importante è che il montascale sia arrivato”, dice Marco Proietti, segretario Sicet, il sindacato inquilini casa e territorio che ha assistito la famiglia e che con l’avvicinarsi del giorno della consegna si era recato all’Ater per accertarsi che tutto fosse ok. “Stiamo continuando a monitorare la problematica delle barriere architettoniche nelle case popolari, ho trovato disponibilità”. L’Ater ha chiesto e ottenuto dalla Regione lo sblocco di 276 mila euro. I casi in lista sono 24. Luca era uno di quelli urgentissimi.

Suona di nuovo la sveglia alla politica il segretario Cisl Fortunato Mannino. “Servono più fondi. Bisogna intervenire ora perché Viterbo è una delle province con tasso di invecchiamento più alto, il numero di inquilini con difficoltà motorie è destinato ad aumentare”.

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