​Beccato con la vanga in mano mentre tenta di sotterrare due fucili rubati

Aula
di Maria Letizia Riganelli
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 21:17

Beccato con la vanga in mano mentre tenta di sotterrare due fucili rubati. Entra nel vivo il processo, davanti al collegio del Tribunale di Viterbo, a un uomo di Bassano Romano che a marzo del 2018 fu arrestato per ricettazione e detenzioni di armi.

L’imputato, assistito dall’avvocato Paolo Delle Monache, prima di finire ai domiciliari era stato anche denunciato per il furto di un mirino matricolato sottratto la stessa notte in cui sparirono i fucili. Le armi in questione, una carabina calibro 22, completa di serbatoio e munizionamento e un fucile sovrapposto calibro 12 al termine dell’accertamento sono stati riconsegnati al legittimo proprietaria che giorni prima ne aveva denunciato il furto.

«L’imputato - ha spiegato un carabiniere della stazione di Monterosi - fu arrestato in flagranza di reato. Lo tenevamo d’occhio dal giorno del furto. I colleghi di Bassano Romano ci avevano avvisati e insieme abbiamo fatto diversi sopralluoghi fino al giorno dell’arresto».

Quel 6 marzo di cinque anni fa l’imputato non lo sapeva ma ogni suo spostamento era tenuto sotto controllo da carabinieri in borghese. «Abbiamo iniziato a seguirlo mente era a bordo della sua auto - ha detto ancora il militare - da Bassano Romano è arrivato fino a Campagnano, dove si è diretto vicino all’autodromo. Qui si è infilato in una frasca e ha tirato fuori dal bagagliaio un enorme busta nera di plastica e l’ha nascosta nella vegetazione. Eravamo convinti fossero i fucili, così abbiamo aspettato ancora per vedere cosa faceva».

L’imputato lasciato i fucili è tornato verso Monterosi dove è entrato in un vicolo cieco e ha caricato in auto delle coperte e una vanga, poi ha fatto ritorno nella fratte a Campagnano. I carabinieri che lungo i suoi tragitti non lo hanno mai lasciat,o appena ha accostato lo hanno fermato. «Probabilmente voleva sotterrare i due fucili - ha detto il carabiniere -, ma lo abbiamo arrestato prima».

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