L'imprenditore e quei viaggi in aereo vietati. «Dopo sette anni che viaggiavo con loro, sono stato bandito dai voli di Ryanair per aver chiesto di usare la toilette per motivi di salute. E mi hanno impedito di rientrare in Italia, dalla Romania, con un biglietto già pagato, facendomi perdere un appuntamento per siglare una commessa importante». Da frequent flyer a persona sgradita. Carlo Chiaravalloti, 59 anni, imprenditore di Buccinasco, titolare di due società di costruzioni (la New Construction Srl a Milano e l’omonima a Timisoara), da mercoledì è sulla black list della compagnia aerea irlandese. Ci è finito, racconta lui, per motivi di salute e ora intende sporgere denuncia e chiedere un risarcimento. L’episodio avviene martedì 21 marzo, a bordo del volo FR3412 che parte alle 11.20 da Orio al Serio e porta a Timisoara. Una tratta su cui il manager viaggia ogni 15-20 giorni. «Soffro d’ipertensione e prendo diuretici. Per questo, acquisto sempre lo stesso posto, 1A o 1C, il più vicino alla toilette, nonché il servizio priority. Martedì, durante il volo, mi sono appisolato. Mi ha svegliato l’annuncio dell’atterraggio e il divieto, da lì in avanti, di alzarsi. Tuttavia, proprio in quel momento, ho avvertito l’effetto del diuretico e la necessità non rimandabile di usare la toilette. Davanti a me c’era lo steward che stava sistemando il bagno. Mi sono rivolto a lui», racconta l’imprenditore. L’assistente di volo gli intima di sedersi. Del resto, la legislazione aeronautica in merito è rigorosissima. Quando c’è l’ordine del comandante di non alzarsi più e di tenere le cinture allacciate, tutti devono obbedire, per motivi di sicurezza. Le compagnie stesse rischiano multe salate. La storia è riportata dal Corriere della Sera.
PUBBLICITÀ «Non avrei mai disobbedito se non fosse stato per motivi impellenti — dice Chiaravalloti —.
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Tuttavia, l’imprenditore ha il volo di ritorno prenotato per l’indomani e giovedì 23 va in aeroporto. «All’imbarco mi hanno fermato. Non c’erano altri voli per l’Italia quel giorno e allora ho dovuto aspettare il pomeriggio dell’indomani e prendere un’altra compagnia. Ma così ho perso un appuntamento a Milano per un contratto da 3 milioni di euro», accusa l’imprenditore, che conclude: «Ho sbagliato a insultare lo stewart. Non sono una persona volgare. Ho viaggiato centinaia di volte con loro e mai ho avuto comportamenti sopra le righe. Chiedevo solo un po’ di buonsenso, era in gioco la mia dignità». Sull'accaduto Ryanair ribatte: «La sicurezza dei nostri passeggeri e dell'equipaggio è la priorità numero uno di Ryanair, pertanto non tolleriamo comportamenti potenzialmente pericolosi a bordo dei nostri aerei o nei confronti del nostro equipaggio».
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