Ucraina, nel secondo anniversario della guerra i vescovi chiedono la difesa del Paese: «Immorale» chiedere compromesso con Mosca

Ucraina, nel secondo anniversario della guerra i vescovi chiedono la difesa del Paese: «Immorale» chiedere compromesso con Mosca
di Franca Giansoldati
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 12:07

«L'annientamento degli ucraini è diventato un programma politico di Mosca, una sorta di chiodo fisso sostenuto da molti cittadini dello Stato aggressore, il che indica lo stato malsano della società russa». Nel secondo anniversario dell'attacco russo, la Chiesa greco-cattolica di Kiev ha sostanzialmente chiesto la difesa dell'Ucraina al mondo visto che la Russia non sta lasciando altra scelta che non quella di difendersi militarmente. A parlare sono stati i vescovi della Chiesa greco cattolica. A loro parere non ci sono più dubbi: si tratta di un conflitto neo-coloniale con chiari «segni di genocidio». I vescovi inoltre per la prima volta sottolineano che le richieste di un possibile compromesso con Mosca non solo mancano di comprensione della situazione, ma sono richieste «immorali» poiché, ha riferito l'agenzia cattolica tedesca KNA, violano i principi del rispetto della dignità umana e di una giusta pace. Non può esserci compromesso «se una delle parti nega l'esistenza dell'altra». 

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La guerra secondo i vescovi, dunque, si tratta di una lotta di liberazione nazionale.

per l'indipendenza, la libertà e la dignità dei suoi cittadini. Il secondo anniversario della guerra è l'occasione per criticare la comunità internazionale e la Chiesa ricorda quando prima del conflitto «nessuno ha ascoltato» i segnali che arrivavano sul fatto che in Russia stava emergendo un'ideologia aggressiva di «risentimento, nazionalismo e messianesimo pseudo-religioso».

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Il ruolo esercitato dal Patriarcato di Mosca nella creazione e nella diffusione di questa ideologia da parte del «mondo russo» è ormai indiscusso. La Chiesa ortodossa russa ha presentato la Russia come l'ultimo bastione del cristianesimo sulla terra, di resistenza alle forze del male. «Allo stesso tempo, la Chiesa ortodossa russa offre alle armi nucleari più letali del mondo uno status quasi sacro», hanno detto i vescovi ucraini che invitano i fedeli a pregare e digiunare per l'Ucraina dall'1 al 3 marzo. L'obiettivo è pregare per il popolo ucraino, i soldati, il rilascio dei prigionieri di guerra e la vittoria. Il Consiglio è composto da 15 comunità di fede - cristiane, ebraiche e musulmane - e dalla Società biblica ucraina e sostiene di rappresentare oltre il 95 per cento delle comunità religiose del paese.

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Nel frattempo secondo le informazioni organizzazioni umanitarie cattoliche la proprietà della Chiesa greco-cattolica ucraina è stata confiscata nelle aree occupate dalla Russia intorno a Zaporizhia. L'arcivescovo Svyatoslav Shevchuk ha confermato che anche le chiese del Donetsk sono state confiscate e hanno le porte sbarrate. Non ci sono più sacerdoti cattolici da quelle parti dell'Ucraina.

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