Il prossimo appuntamento dei “cantori delle Valnerina” è per pasquetta a Ferentillo dove si esibiranno in occasione della festa de “Lu Ciuccittu”, quindi proseguiranno per tutta l’estate su richiesta. Canteranno e suoneranno porta porta, com’era d’uso fare tanto tempo fa. Una coppia d’uova in regalo per il suono della fisarmonica, una pacca di pancetta, per ascoltare un coro melodico e struggente in occasione delle Pasqua. Non volgiono soldi, quel che ognuno può, “secondo quello che caccia casa” si diceva una volta. I cantori della Valnerina vengono da lontano. Intorno agli anni Settanta, un gruppo di persone capeggiati dal sindaco di Polino Americo Matteucci, si ritrovarono insieme per festeggiare il Cantamaggio Ternano. Cantarono così bene che furono chiamati ad esibirsi al teatro Verdi, pi a Roma fino in Germania. La storia dei cantori delle Valnerina, però, arriva da più lontano. «Era il 1955 quando due componenti del Gruppo Dante Pellini e Nazzareno De Cesaris- racconta il vice presidente Pietro Matteucci- seguendo le tradizioni dei loro genitori andavano nei luoghi che ancora vengono ripercorsi nella settimana della Passione di Cristo». «Si andava da Arrone a Vallecupa, fino a Valleludra proseguendo a Ceselli passando ed attraversando Ferentillo, il Precetto, Monterivoso, il Castellone e Puntuglia». Allegria e canto, con la fisarmonica in spalla che detta il tempo al gruppo che intona struggenti canti o allegri ritornelli, dipende dal momento e dalla situazione della ricorrenza». Una ventata della storia del passato: gli anziani che si affacciano dalle finestre o arrivano al cancello dei giardino. Per un attimo rivivono le tradizioni dei loro nonni, le loro storie, il passato contadino i canti della mietitura.
Cultura e tradizione insieme per non dimenticare le origini. «Proprio così- afferma Manuela Latini – la referente del Gruppo dei cantori- che da anni si sta impegnando con gli altri, affinché il ricordo delle tradizioni non vengano dimenticate nei borghi della Valnerina».