TERNI -
Con dodici voti a favore, sei astenuti e uno contrario non è passato in consiglio camerale l'accorpamento della Camera di Commercio di Terni con quella di Perugia. Erano necessari sedici voti su ventitré, ovvero la maggioranza qualificata. Dopo la spaccatura in giunta che si è consumata nei giorni scorsi, questa mattina è arrivato un altro pesante segnale. Un segnale peraltro atteso. Non tanto perché prevalga una maggioranza contraria, quanto perché si è giudicato affrettato, poco partecipato e non chiaro il processo che pure si ritiene inevitabile.
La Camera di Commercio di Terni, tra quelle a rischio per la tenuta del bilancio con il taglio delle quote, perde così anche l'incentivo fissato da Unioncamere che fissava a 193 mila euro il contributo agli enti che si avviavano verso la fusione entro il 28 febbraio.
