Il provvedimento, infatti, apre un rischio esuberi per una quindicina di addetti. «Personale ad oggi dedito a quell’attività, ma in buona parte inabile alla guida degli autobus e, quindi, difficilmente ricollocabile all’interno dell’azienda». Si fa riferimento anche ad impegni assunti dagli enti proprietari di Umbria tpl e Mobilità (tra i quale pure lo stesso Comune di Terni) all’atto di cessione del 70% delle quote a Busitalia e all’atto del passaggio dei dipendenti alla nuova Umbria mobilità propedeutico alla vendita a Busitalia del restante 30%: «Impegni tesi a garantire stabilità occupazionale, anche mantenendo gli attuali livelli di servizio».
Un altro aspetto è legato alla reinternalizzazione del servizio parcheggi di superficie: è definitiva, o solo temporanea? Aggiungono, poi, che «è lecito domandarsi come mai si è arrivati a pochi giorni dalla scadenza dell’ultima proroga senza aver bandito in tempi congrui una nuova gara». «Il dubbio più che legittimo che ci sorge - dicono i sindacati - è che l’amministrazione comunale non consideri più suo il problema occupazionale, visto che ormai l’azienda è completamente privata».
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