TERNI - E’ un minorenne ternano trovato in possesso di hascisc pronto per essere ceduto la prima persona ad essere sottoposta al “decreto Caivano”.
Il ragazzino è stato arrestato e il questore l’ha invitato a tenere una condotta conforme alla legge.
L’ammonimento è previsto dal decreto legge del 15 settembre scorso, con cui si punta a un inasprimento delle pene nei confronti della criminalità minorile. E l’aumento di controlli e sanzioni.
Il ragazzino, incensurato, era stato fermato nei giorni scorsi dai poliziotti della squadra volante mentre era in sella alla sua bicicletta e percorreva una strada a ridosso del centro.
Il suo atteggiamento impacciato ha spinto gli agenti ad effettuare un controllo approfondito. Dalle tasche dei pantaloni erano spuntati fuori alcuni grammi di hascisc.
A quel punto, con l’ok del tribunale per i minorenni di Perugia, è stata svolta la perquisizione domiciliare.
A casa del giovanissimo ternano i poliziotti della Volante hanno trovato e sequestrato altri trenta grammi di hascisc. La detenzione a fini di spaccio di oltre 36 grammi di sostanza stupefacente contestata al ragazzino ha fatto scattare l’arresto. Il minorenne è ai domiciliari.
Nei suoi confronti è stato applicato, per la prima volta a Terni, il cosiddetto “decreto Caivano”, che prevede tra l’altro l’arresto in flagranza per spaccio di droga, il carcere per i genitori di chi lascia la scuola, i cellulari obbligatoriamente sotto controllo per i minori.
Con l’applicazione dell’articolo 3 comma 3 bis del decreto legislativo 159 del 2011 modificato dal decreto legge 123 del 15 settembre sconto che prevede “misure urgenti in materia di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”, il questore di Terni, Bruno Failla, ha invitato il ragazzo a mantenere una condotta conforme alla legge.
L’atto è stato notificato al minorenne dalla divisione anticrimine della questura di Terni, come previsto dalla normativa, alla presenza di un genitore o di un esercente la responsabilità genitoriale. «Si tratta - fanno notare dalla questura - di una delle prime applicazioni del “decreto Caivano” a livello nazionale».
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