Terni, i sindacati al ministro Zanonato: delusi
e arrabbiati con una politica che non ha gestito nulla

Terni, i sindacati al ministro Zanonato: delusi e arrabbiati con una politica che non ha gestito nulla
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Venerdì 6 Dicembre 2013, 13:45 - Ultimo aggiornamento: 16:58

TERNI La sintesi dell'intervento di Riccardo Marcelli, Fim Cisl, al ministro Flavio Zanonato, fatta a nome di tutte le organizzazioni sindacali ternane, sulla trattativa di vendita di Ast a ThyssenKrupp

"Ministro Zanonato,

siamo delusi. Siamo delusi e amareggiati. Per uno come me rispettoso delle Istituzioni, quelle con la I maiuscola, il constatare le inefficienze del Sistema Italia mi amareggia. Inefficienze mostrate in ambito europeo e soprattutto nella gestione delle più elementari regole di relazione tra Governi. Posso anche sforzare di capire che Terni non è una vertenza. Che in giro per l’Italia di vertenze ce ne sono tante. Ma le questioni di Terni interessano me, la mia famiglia. Interessano me, i miei colleghi di lavoro con le rispettive famiglie. L’identità di una intera comunità, che negli ultimi vent’anni è riuscita a maturare, non può essere svilita. Come sindacato non lo possiamo accettare. Pur avendone ricevute poche. Vorremmo un Governo forte, capace di impiegare il proprio tempo a fornire un piano di rilancio per le politiche industriali di questo paese. Un Governo che attui l’analisi del fabbisogno territoriale e che subito dopo mi indichi la strada da percorrere per i prossimi vent’anni. Questo dovrebbe fare la Politica, quella con la P maiuscola alle prese con una crisi territoriale senza precedenti che, solo per citare le ultime questioni, interessano Multinazionali come Eon o Sgl Carbon. In questa sede storica, evitiamo di coprire l’inefficienza del Sistema Italia. Diciamoci la verità! Dopo due anni in cui siamo figli di nessuno non possiamo permetterci di perdere la serenità, la pazienza e soprattutto la speranza. Integrità del sito, profilo industriale ed internazionale: il sindacato ternano che in questi mesi non ha tifato per nessuno, evitando di rincorrere lo scoop del giorno, potrebbe oggi affermare di aver incassato un successo. Ha portato a casa tutti i punti della piattaforma rivendicativa che da un anno a questa parte ha socializzato in tutte le sedi, italiane ed europee, sindacali ed istituzionali. Ma non vogliamo essere ipocriti. Ci limitiamo ad essere ancora una volta realisti perché ci siamo basati sempre sulle informazioni certe e certificate, pur avendone ricevute poche.

Per quanto riguarda il ritorno in ThyssneKrupp, auspichiamo che non si tratti di una mera speculazione finanziaria, ma temiamo purtroppo che lo sia.

Come sindacato riteniamo che se risultassero veritiere le notizie circolate attraverso la stampa, esse metterebbero in seria discussione non solo il sito di Terni come attività industriale e produttiva, ma il futuro occupazionale e l’intero tessuto territoriale. Purtroppo per il sindacato ternano la questione relativa alla cessione di Ast è solamente rimandata. Come se non bastasse ciò a mettere a repentaglio la nostra serenità sarà ancora una volta la Commissione antitrust europea che dovrà esprimere un parere entro il primo trimestre del 2014. Quella Commissione che avvia le procedure ma non trova il modo di chiuderle nei tempi stabiliti. Quella Commissione che vuole tutelare i consumatori ma che poi finisce con il penalizzare i lavoratori di un paese membro, anzi di uno dei fondatori della Comunità europea. Noi del sindacato riteniamo che la firma arrivata nella notte del 29 novembre abbia come effetto soprattutto quello di rimettere in sesto i conti sia di ThyssenKrupp che di Outokumpu, calmierando rischi, esposizioni e perdite che ne inficiavano le performance. In estrema sintesi tutto ciò produce effetti benefici sui conti di entrambe le aziende, come ribadito nelle conferenze stampa tenute quasi in contemporanea dalle due società con l’obiettivo soprattutto di rassicurare gli investitori sui propri conti. Quale è il progetto complessivo? Quali sono i volumi di produzione che la nuova società prevede di fare e le quote di mercato che prevede di acquisire o detenere? Come sarà fatta la mill-allocation o meglio, dove e di che tipo saranno le quote di produzione che verranno distribuite? Ogni vicenda relativa agli assetti proprietari e a eventuali modifiche della compagine imprenditoriale deve, dunque, svolgersi in considerazione del fatto che il sito ternano rappresenta una ricchezza e che eventuali operazioni devono essere funzionali ad un disegno di politica industriale più complessiva che mantenga l’integrità del sito e che guardi ad una politica di investimenti sull’innovazione, la ricerca e la sostenibilità ambientale.

Come Sindacato, stante la preoccupante situazione in cui il sito di Terni si potrebbe trovare a breve, richiediamo l'immediata convocazione del Tavolo del confronto con il Governo. In quella sede dovranno essere sottoscritte tutte le garanzie per il mantenimento occupazionale e dei volumi produttivi salvaguardando l’integrità del Gruppo di Terni così come è oggi strutturato. Al tempo stesso abbiamo chiesto un incontro diretto con il board di ThyssenKrupp.

Oggi più che mai serve una visione unica. Non possiamo tenere tavoli aperti condividendo i titoli se poi lo svolgimento è diverso. A Terni c’è un sindacato responsabile ma che non vuole essere preso in giro. C’è chi sta al timone di questa nave e chi sta a bordo. Come sindacato non possiamo pensare di abbandonare la nave. Ma arrivati a questo punto del viaggio non vogliamo pensare di pagare pure il biglietto! Anche perché con maestranze così giovani il prezzo sarebbe decisamente elevato.

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