Ternana e Lucarelli contro la maledizione del Venezia

Silenzio del tecnico prima di una gara per lui cruciale, i veneti lo scorso anno aprirono la lunga crisi rossoverde, in porta di nuovo Bruno che fece il paratutto al Penzo.

Ternana e Lucarelli contro la maledizione del Venezia
di Paolo Grassi
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Venerdì 3 Novembre 2023, 10:53

Venezia amara, Venezia apripista di guai, Venezia da esorcizzare. La Ternana dovrà provarci. Al Liberati, Venezia può ancora significare un altro crocevia per il futuro. L'anno scorso, già due volte i problemi sono cominciati dalla squadra arancioneroverde, avversaria di turno. In andata con un paio di guanti a sbarrare la strada ai rossoverdi appena presi in mano da Aurelio Andreazzoli, al ritorno con la batosta che ha inaugurato una lunga crisi di risultati ancora oggi difficile da scrollare via. Ma anche stavolta, contro la squadra della Serenissima la Ternana non può stare proprio... serenissima. O meglio, ha poco da stare serena, visto il valore e delle ambizioni della squadra di Paolo Vanoli. Chissà se, almeno, sereno lo è l'allenatore Cristiano Lucarelli. Prima della partita con il Modena, diceva di esserlo, «perché sono altri ad avere la tremarella, non io». Prima della gara con il Venezia, però, diserta la conferenza stampa, proseguendo sulla linea già adottata nell'immediato dopogara del Braglia di non spiccicare una parola. Lo fa, al suo posto, il direttore sportivo Stefano Capozucca. Apparentemente, non proprio un segnale di serenità, prima di una partita che può significare molto anche per il tecnico e per la sua posizione. Un primo elemento della passata stagione si ripresenta subito. Un anno fa, ai primi di dicembre, appena dopo l'esonero di Lucarelli e l'ingaggio di Andreazzoli, ci fu la sfida proprio al Venezia, al Penzo. In Laguna, però, il rischio non era quello di imbattersi nei mori. La Ternana non ha trovato alcun moro, ma in compenso è incappata in un Bruno. Il portiere. Bruno Oliveira Bertinato, brasiliano, di Curitiba. Arrivato dalla patria del caffè, alla Ternana ne ha servito uno molto amaro. Tranne il rigore segnato da Cesar Faletti per l'inutile vantaggio (si perse 2-1), il portiere, terzo in rosa e chiamato a sorpresa a sostituire gli altri due, entrambi indisponibili, ha chiuso tutto, tra miracoli, prodigi e interventi attenti. «E meno male, che era il terzo», commentò a fine gara Andreazzoli. Ecco, stavolta ci sarà di nuovo lui, al Liberati, sulla strada dei rossoverdi. Sta sostituendo da qualche giornata l'infortunato Jesse Joronen. Due sortilegi in uno, da abbattere. Oltre a quello del portiere c'è anche quello di una squadra che ad aprile 2023 venne al Liberati con rullo compressore e asfaltatrice, rifilando quattro gol ai rossoverdi. Questi ultimi avevano appena battuto il Pisa e sembravano lanciati verso un finale di campionato tutto da vedere. Invece, ecco arrivare il Venezia a rompere tutto, infliggendo quella sconfitta che ha aperto una serie negativa protratta fino a questa stagione e fatta di 17 gare ufficiali giocate con una sola vittoria, 3 pareggi e ben 13 sconfitte. Dopogara movimentato, allora, con Lucarelli a prendersela con chi ancora sperava nei playoff e successiva decisione societaria di attuare il silenzio stampa. Oggi, la società è cambiata e non ci sono silenzi, ma il tecnico se lo impone da solo. Troppi corsi e ricorsi. Da scacciare come streghe e come fantasmi indesiderati, contro la squadra del Carnevale. In caso contrario, anche le maschere (non certo quelle veneziane) rischiano di cadere giù.

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