Stangata Taric, tremano
metà delle famiglie ternane

Stangata Taric, tremano metà delle famiglie ternane
di Lorenzo Pulcioni
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Giovedì 17 Marzo 2022, 08:58


TERNI «L’amministratore di condominio non si erge a sceriffo, non ha funzione di vigile e non è un dipendendente dell’azienda speciale multiservizi». Nelle parole di Rosario Lionetto, presidente provinciale Unione nazionale amministratori di immobili, c’è tutta la rabbia di inquilini, condomini e consumatori, furiosi dopo l’avviso di Asm sull’imminente stangata rifiuti. Il salasso della Taric riguarderà 1.700 condomini, circa 19.000 utenze, la metà del totale di Terni. Romeo Poddi dell’associazione nazionale amministratori immobili rincara la dose: «Siamo tempestati di telefonate da parte di cittadini terrorizzati. Quello che ci ha dato più fastidio nel volantino di Asm, mandato tra l’altro senza preavviso, è quando si dice di rivolgersi agli amministratori. Se ne lavano le mani in un momento, peraltro, decisamente poco opportuno». Le associazioni di categoria contestano il tentativo di Asm di delegare all’amministratore di condominio obblighi che non gli spettano. «Sarebbe opportuno da parte di Asm e non dell’amministratore provvedere alla verifica dei codici a barre identificativi dei singoli condomini - continua Lionetto - l’amministratore non è un dipendente dell’azienda speciale multiservizi, non si erge a sceriffo nei confronti dei condomini e non ha funzione di vigile che può comminare sanzioni. Non è l’amministratore a dover rappresentare il condomino, l’Asm invece ha l’obbligo di rispondere in quanto la raccolta rifiuti è rivolta al singolo cittadino e di esclusiva spettanza comunale». Sotto accusa il sistema di tariffazione che paradossalmente penalizza le buone prassi e scarica sui cittadini virtuosi. «Questa richiesta nasconde inefficienza e una cattiva strutturazione della Taric - rileva Mauro Cingolani dell’associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari - il calcolo tra i condomini in base ai millesimi dell’immobile va contro lo spirito della legge, ovvero premiare chi è virtuoso.

E’ evidente che si perde la tracciabilità nel momento in cui i rifiuti finiscono tutti nel cassonetto condominiale. Tutto questo aumenta il caos e genera incertezza». E così, al caro energia, i ternani dovranno anche aggiungere il caro rifiuti. «Anno dopo anno miglioriamo la raccolta differenziata ma la tariffa anzichè diminuire aumenta - dice Rossano Iannoni del Sunia - è il momento meno opportuno per i rincari: la gente prima deve mangiare e curarsi, poi eventualmente pagare servizi e affitto. Tante persone aspettano la bolletta del gas con la paura di essere dissanguate. E se poi giriamo nei quartieri perifici della città vediamo che la mondezza è ovunque». Il consigliere di Senso Civico, Alessandro Gentiletti, chiede all’amministrazione di rivedere le linee guida e il regolamento della tariffa corrispettiva. Per il Movimento 5 Stelle: «Un meccanismo che sembra più indicato per spalancare le porte degli inceneritori che a promuovere percorsi virtuosi». Durissima Federconsumatori: «Siamo veramente perplessi se consideriamo che Terni è la seconda città del nostro paese per costo della tassa sui rifiuti, come se non bastassero gli aumenti sconsiderati del costo dei carburanti e dei beni energetici. Chiediamo di avviare un confronto serio con le associazioni dei consumatori per cercare soluzioni che garantiscano ai cittadini di sopravvivere».

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