Sulla spiaggia incrocia l'uomo, che lo affronta con una violenza inaudita: Sei un negro di m, te ne devi andare gli grida di fronte ai bagnanti presenti. Lo sconosciuto non si accontenta di insultarlo e rilancia. Lo afferra per il collo, lo strattona, e continua ad urlare al giovane di colore che lui in quella spiaggia non può stare. Poi scappa via e sparisce nel nulla. Al 18enne senegalese, che a Terni è stato accolto tempo fa come minore non accompagnato e che parla benissimo l'italiano, la solidarietà delle decine di persone che hanno assistito al terribile episodio.
Qualcuno, dopo aver chiamato il 112, posta in tempo reale le foto sui social. Sul posto in pochi minuti arrivano i carabinieri, che in occasione del fine settimana di ferragosto hanno presidiato il litorale e sono presenti con diverse pattuglie. Guidati dal comandante della compagnia di Orbetello, il capitano, Mario Petrosino, si mettono al lavoro per tentare di rintracciare l'autore dell'aggressione. Grazie alla collaborazione dei gestori del camping e ai tatuaggi che inneggiano al duce l'aggressore viene trovato nel giro di un'ora. Ai militari confermerà la dinamica dell'accaduto e ripeterà che quel ragazzo di colore non avrebbe dovuto essere lì perché è africano. Per lui, romano, 40 anni, scatta la denuncia per lesioni personali con l'aggravante dell'odio e della discriminazione razziale. Il giovane senegalese, con le ecchimosi provocate dalla pressione sul collo, sarà costretto a ricorrere alle cure dell'ospedale, dove i sanitari lo giudicano guaribile in sette giorni.
«All'inizio non si era reso neppure conto della gravità della cosa - dice un'operatrice dell'Arci. Agli insulti purtroppo i nostri ragazzi sono abituati». La breve vacanza alla Giannella, dove il 18enne, insieme alla famiglia che lo ospita per costruire una rete di socialità, era già stato ed aveva diversi amici, si è interrotta in modo assurdo. Come quella del giovane ternano picchiato a San Benedetto del Tronto. Vittima di una vile aggressione a sfondo omofobico, ha deciso di non denunciare gli autori della violenza.
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