Le città visibili. In memoria di Giorgio Armillei/ Borghetti (Terni Valley): «Mettersi in gioco per "colmare" la valle di vitalità economica e politica»

Le città visibili. In memoria di Giorgio Armillei/ Borghetti (Terni Valley): «Mettersi in gioco per "colmare" la valle di vitalità economica e politica»
di Jacopo Borghetti
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Venerdì 4 Marzo 2022, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 00:13

In occasione dell'incontro di sabato 5 marzo Le città visibili. Idee e progetti per Terni ricordando Giorgio Armillei ore 10, al Caos, proponiamo alcuni spunti di riflessione sui temi che saranno trattati.

"L’incontro di sabato 5 marzo ha l'obiettivo di ricordare Giorgio Armillei come uomo impegnato nelle città e di riprendere in mano il suo pensiero. Giorgio Armillei è stato un intellettuale pragmatico, capace di elaborare visioni, sapendole al contempo calare nella realtà, rendendole accessibili e condivisibili a tanti. Per Giorgio
era impossibile restare indifferente a quello che accadeva in città.
Terni Valley ha incontrato Giorgio e Giorgio Terni Valley, quando appena ci affacciavamo sulla scena pubblica, con tanta buona volontà e molto bisogno di essere organizzati, soprattutto nel pensiero. Il punto saliente che Giorgio ha saputo subito cogliere della nostra esperienza e valorizzare, non era solo il ricambio generazionale che pure rappresentavamo e oggi ancora con più forza rappresentiamo, ma soprattutto la nostra istintiva e primordiale tensione a concepire la città come luogo dove mettersi in gioco. Non a caso nel nome che oltre
sei anni fa ci siamo dati c'era proprio il nome di Terni. Il riferimento poi alla Valley Giorgio lo colse subito non solo come il richiamo a esperienze oltreoceano di vitalità economica e politica, che hanno affascinato la nostra generazione e quella precedente, ma anche come quella "valle da colmare", potente espressione biblica che
ha scandito il secolo scorso con la marcia di Washington e il famoso discorso di Martin Luther King.

Nel pensiero di Giorgio e nella sua capacità di mettersi a disposizione e in gioco per valorizzare la pluralità delle esperienze che incontrava e alle quali gratuitamente si donava, vi era la migliore e più genuina manifestazione di un solido e attivo pensiero cristiano, al quale era indissolubilmente legato, che si cimenta nel reale con tutta la passione del sogno, con tutta la voglia di colmare i vuoti e appianare gli ostacoli. Quel cristianesimo plurale, coscienza e motore del patto sociale.
Giorgio ha costruito molto in città, a partire da spazi come il Caos e la Bct. Per quel che ci riguarda ha armato, con le armi del pensiero e della conoscenza, chi come noi voleva una città diversa, liberata dalle logiche che la avevano avvelenata, ed era in cerca degli strumenti per farlo.

Ha colmato la nostra valle con tante iniziative e riunioni. Ricordiamo in particolare il seminario sulla Civitas e la
polis, spingendoci ad abbracciare la prima, come una realtà aperta, plurale, luogo di contaminazione.

Ricordiamo, poi, il dibattito sul populismo con il quale ci ha trasmesso il senso della partecipazione alla democrazia e dell'importanza dei suoi tempi.  A proposito di tempi, quando abbiamo scelto di bruciarli, per partecipare alle elezioni amministrative solo due anni dopo dalla nostra nascita, Giorgio ha saputo essere di sostegno e di appoggio, fornendoci strumenti utili da proporre al dibattito elettorale, per alzarlo al di là dell'esito che avrebbe avuto, spingendoci a concentrarci sull'area vasta e le interconnessioni fra città medie.

Il forum di sabato si aprirà con un intervento di Giorgio che affronta il tema dei fondi del PNRR come occasione per superare la logica assistenziale e andare incontro ad una visione che sia capace di sviluppare la città. Già nell'aprile del 2020, quando la pandemia era appena iniziata ed era lontana la fase sella ricostruzione, Giorgio
focalizzò il suo intervento al Messaggero sulla necessità che le risorse che l'Europa e i governi avrebbero stanziato  si fossero tradotti in investimenti concreti legati da una visione di insieme e legati dalla volontà di favorire infrastrutture capaci di mettere in relazione la città, prima con sé stessa poi con il resto delle città
medie che formano il nostro paese. La città come punto da cui non si torna indietro ma sulla quale si può costruire.

Se avessimo ascoltato Giorgio avremmo potuto tutti insieme per tempo presentare progetti che non trasformassero i fondi del PNRR in finanziamenti a pioggia, utili a tappare buchi di bilancio e portare a termine progetti autoreferenziali, capaci solo di esaltare ancora una volta nostalgia e provincialismo, valori che deteriorano la città e sui quali animò un intenso dibattito culturale sempre su queste pagine.

In questo quadro, al di là degli aspetti pratici e delle opportunità ancora aperte come il PNRR complementare, dove potrebbe tradursi, almeno nella fase esecutiva, la visione e i suggerimenti di Giorgio, si inserisce il dibattito di sabato 5 marzo e su questi temi e queste sfide ci confronteremo. Con l’impegno che sia soltanto il primo di una serie di iniziative che Giorgio e la città meritano."

Associazione Terni Valley

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