Le città visibili. In memoria di Giorgio Armillei/ L'architetto Roberto Meloni: «Le sue visioni urbane ancora vitali»

Le città visibili. In memoria di Giorgio Armillei/ L'architetto Roberto Meloni: «Le sue visioni urbane ancora vitali»
di Roberto Meloni
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Giovedì 3 Marzo 2022, 23:39 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 00:05

In occasione dell'incontro di sabato 5 marzo Le città visibili. Idee e progetti per Terni ricordando Giorgio Armillei ore 10, al Caos, proponiamo alcuni spunti di riflessione sui temi che saranno trattati.

Sono qui per il rapporto di fraterna amicizia che avevo con Giorgio e per testimoniare la condivisione della passione e del lavoro sulla città fatto insieme. E’ doveroso per me essere qui a parlare di città, ma insopportabile farlo senza di lui. Per questo ho scelto, contrariamente alla mia abitudine, di portare e leggere questo testo.

Voglio cominciare da un’immagine. Era l’inizio del 2018, dopo l’esperienza dell’Assessorato, quando Giorgio era in servizio presso la Direzione Urbanistica. Scendevo spesso da lui, dal settimo al sesto piano del Palazzo degli uffici. Mi salutava sempre col suo sorriso accogliente, il tavolo coperto da libri, molti dei quali riconducibili ai temi della città, e accanto a lui il notebook personale, sì perché in quel periodo, nonostante le richieste, non gli era stato ancora fornito un pc di servizio e l’accesso alla rete comunale.

In quell’immagine c’erano 3 cose che raccontavano bene Giorgio ed il suo approccio e che sono state preziose nel suo affrontare anche i temi di cui si parla oggi, uno di quelli a cui teneva di più: la competenza, la positività, la caparbietà,

Nota la competenza, ma la positività e caparbietà che trovavo in quegli incontri era sorprendente.

Lui era riuscito ad approdare alla Direzione dopo un periodo complicato, quello seguito all’esperienza in Giunta. Nonostante le difficoltà, continuava a voler dare il suo contributo su temi a lui cari e insisteva per volerlo fare “dietro le quinte”: il Piano periferie, le attività per far decollare il Focus di Ricerca Terni-Roma, il DigiPASS+HUB.

Giorgio ha sempre visto la città come un’organismo vivo e complesso, la cui ricchezza e potenzialità sta nelle sue varie anime e nella capacità delle Amministrazioni di farle dialogare, farne sintesi, costruendo visioni urbane capaci a loro volta di tracciare il percorso verso il futuro, definendone nel contempo il ruolo nel contesto più ampio dell’area vasta. Visioni e strategie.

Giorgio aveva contribuito a imprimere inizialmente al Piano periferie i connotati di un approccio nuovo alla rigenerazione urbana, legandola in modo forte al tema dell’innovazione sociale. Vedeva il Piano come un’occasione importante per sperimentare nuove e più efficaci modalità di trattare le politiche urbane. Nel 2018, senza più ruoli in merito, faceva comunque il possibile per favorirne un’attuazione in grado di cogliere comunque al meglio obiettivi e finalità originarie quelle, peraltro, che avevano permesso al Progetto di collocarsi al 33esimo posto della graduatoria di merito, con Perugia all’84esimo.

Per il Focus Terni-Roma era molto contento della possibilità di avere quale interlocutore la Regione Lazio, un punto d’arrivo del lavoro fatto per anni assieme e sul quale aveva investito molto, promuovendo la necessità di collocare adeguatamente Terni nel contesto più ampio dell’Italia centrale. Sempre nell’ombra per sua espressa volontà, ma determinante nella definizione del percorso e poi degli schemi di Accordo e successiva Convenzione regolante il lavoro di ricerca. Determinante nella messa a punto del supporto informativo e documentale e dei materiali illustrativi delle linee programmatiche del Comune su queste tematiche.

Passammo diverso tempo a far visita alle imprese innovative del territorio che Giorgio ben conosceva, per costruire il progetto DigiPASS+HUB. Era convinto che potesse essere una bella opportunità per mettere in agenda un salto di qualità per l’azione amministrativa, in particolare per le potenzialità che intravedeva nella componente HUB. L’idea della rete di collaborazione e quella di una seconda fase di sviluppo per i servizi innovativi da collocare nell’ambito della Stazione, è nata anche dalle sue intuizioni.

La passione e l’impegno di Giorgio per i temi della città viene da lontano ed è costellata da tanti altri momenti che ho avuto la fortuna e l’onore di condividere con lui: Civiter e la relazione con i Comuni di Civitavecchia, Viterbo, Rieti; i tanti incontri all’allora Ministero delle Infrastrutture per promuovere

il ruolo di Terni nella rete delle città medie; il progetto di valorizzazione turistica del tracciato ferroviario Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona; le interlocuzioni con l’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale per l’attivazione di uno studio sulla relazione tra Terni ed area romana; le partecipazioni ad Urbanporomo; le interlocuzioni con l’Università di Tor Vergata per il Programma Espon; la costruzione del Progetto Integrato Territoriale, il PIT, e la visione strategica legata alla “Porta Urbana” della Stazione; la partecipazione alla mostra sulle periferie urbane organizzata dal Mibact e dove è stato portato il Villaggio Matteotti.

Una menzione a parte merita l’ultima esperienza fatta insieme a gennaio 2021, quando Giorgio era in servizio presso la Direzione Istruzione. Ho chiesto la sua collaborazione per la partecipazione al bando MediAree di ANCI finanziato nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, finalizzato a promuovere politiche d’area vasta e la creazione di reti territoriali. Una sfida di cui ha colto subito e con entusiasmo l’importanza unendosi al piccolo gruppo di lavoro con la sua consueta generosità. Nonostante i tempi ristrettissimi e grazie anche al suo instancabile lavoro, si è riusciti a costruire la rete tra i Comuni del Sistema Locale del Lavoro del ternano ed a presentare la candidatura, ad esito della quale il progetto ha ricevuto un buon riconoscimento nella difficile competizione delle Regioni più sviluppate, collocandosi nella parte media della classifica a parità di merito con Reggio Emilia.

Giorgio ci ha indicato una strada, lungo la quale parte dei temi su cui è stato prezioso protagonista sono ancora in movimento e meritano di essere portati a compimento nel modo migliore, aprendo alle visioni e strategie che lui ha sempre cercato.

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