Terni. Largo Cairoli, riaffiorano i resti delle mura romane

Terni. Largo Cairoli, riaffiorano i resti delle mura romane
di Lucilla Piccioni
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 12:20

Terni. La notizia è di quelle buone. «Per essere di età antica, cioè romana, lo sono»; confermano in Soprintendenza Archeologica dell'Umbria. Ora quello che bisogna capire è se appartengano alla Terni romana, e, elemento importantissimo, si trovano ancora in sito, ossia sono blocchi delle mura della città antica inseriti nella cinta, o se invece siano blocchi sempre antichi, ma reimpiegati, provenienti cioè da altre parti della città e riutilizzati, per la lunga serie di costruzioni di insediamenti che hanno interessato la zona di largo Cairoli, dal convento carmelitano dei santi Giuseppe e Teresa costruito nel 1618, fino ad arrivare alla caserma ottocentesca. Gli scavi dell'ulteriore verifica archeologica voluti dalla Soprintendenza nella zona di Largo Cairoli, in questi giorni hanno messo in luce nuovi reperti su cui bisognerà studiare. I lavori per la realizzazione dell'area a verde pubblico hanno già fatto emergere le cantine del convento delle carmelitane e blocchi romani che provengono da altre zone della città e sono stati utilizzati come materiale di costruzione secondo un modo di procedere che era tipico di quegli anni.

GLI INDIZI

L'interesse per ciò che è stato portato alla luce in questi giorni è forte perché i reperti si trovano in quell'area, contrassegnata con la lettera C, ossia l'area nord orientale della città romana dove si dovevano trovare le mura. Largo Cairoli si trova proprio a cavallo di questa parte della città. C'è da sperare perché gli indizi che fanno propendere per un ritrovamento delle mura romane non mancano: poco distante da largo Cairoli si trova la porta chiamata poi dei Tre Monumenti che corrispondeva all'uscita dalla città della Flaminia romana, e poi ancora sempre nelle vicinanze, a piazza Valnerina, piazza Buozzi per lo stradario, durante i lavori per realizzare i garage è emerso un grosso blocco che si ipotizzò potesse essere proprio il basamento dei tre monumenti. Per ora è tutto fermo. Nessuna ipotesi è stata formulata dalla Soprintendenza Archeologica dell'Umbria.

I TEMPI

Elena Roscini, responsabile del cantiere di largo Cairoli per la Soprintendenza dell'Umbria, nei prossimi giorni verrà a Terni e studierà i reperti. Per il verdetto definitivo bisognerà aspettare almeno la metà del mese di marzo. I tempi comunque devono essere veloci perché il cantiere deve essere chiuso e devono iniziare i lavori di sistemazione della zona che prevedono il recupero delle mura merlate, un'area verde a parco pubblico e listallazione di tre lucernai per visualizzare i reperti che sono stati trovati durante gli scavi fino ad ora Ma se i blocchi che sono venuti alla luce in questi giorni fossero davvero una parte della cinta muraria romana della città cosa succederà? Basterà un lucernaio per rendere visibili i reperti o si dovrà cambiare qualcosa nel progetto? E che correlazioni possono esserci con la vicina piazza Valnerina dove anni addietro vennero alla luce diverse tombe dette a cappuccina e si ipotizzo la presenza di un mausoleo? Dalle risposte il destino di Largo Cairoli
Lucilla Piccioni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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