Largo Cairoli, il Comune di Terni conferma lo sfratto ai commercianti ma con buona uscita. Ripartono gli scavi

Largo Cairoli, il Comune di Terni conferma lo sfratto ai commercianti ma con buona uscita. Ripartono gli scavi
di Aurora Provantini
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 08:17

TERNI - Lo sfratto è confermato. I commercianti di Largo Cairoli dovranno lasciare le attuali postazioni in conseguenza all’intervento di riqualificazione dell’area. Dove andranno non si sa. «Probabilmente ognuno di noi prenderà una strada diversa. Sicuramente la maggior parte di noi guarderà ai locali sfitti, che sono tantissimi in centro. Comunque nessuno accetterà l’offerta del Comune di ospitarci nello scatolone arancione di Largo Manni». Su questo sono tutti d’accordo: nessuno dei commercianti di zona ha intenzione di trasferirsi nel nuovo mercato. Perciò martedì 28 giugno c’è stato un secondo incontro con l’assessora al commercio Stefania Renzi. Per arrivare ad una mediazione. «Il primo incontro, cinque giorni prima – racconta Simonetta Antinucci - è andato malissimo. In quella circostanza siamo stati semplicemente informati circa l’impossibilità di attuare la parte del progetto della passata amministrazione che riguardava il futuro delle nostre attività. Per noi la giunta Latini aveva predisposto il trasferimento nei negozi che si trovano sotto la merlatura di Corso Vecchio, a pochi metri da qui, dopo averli ristrutturati».
Ma al secondo “passaggio” le cose sono andate un po' meglio, «anche se è ancora tutto nell’aria». Ce ne vorranno altri di passaggi, per chiudere le trattative. Quella di martedì a palazzo Spada è sembrata una trattativa bella e buona. «L’assessora Renzi ci ha invitati ad avanzare le nostre richieste - spiega Roberto Battistoni – e noi in pratica abbiamo rappresentato le nostre esigenze. Anzitutto, va detto, abbiamo ottenuto la garanzia a restare in largo Cairoli fino a dopo Natale. E questo ci è sembrato un bel passo in avanti da parte loro. Per noi le feste di Natale sono molto importanti dal punto di viste delle vendite, perché ci consentono di smaltire tutta la merce che abbiamo ordinato e già pagato. Per il resto è stato detto che i nostri chioschi verranno valutati per essere in qualche modo “liquidati”, se così si può dire».
Delle sei strutture rimaste in vita in largo Cairoli qualcuna è costata 60mila euro, altre molto meno. «Entro un mese - aggiungono i diretti interessati – ci diranno qualcosa di più». Entro un mese dovrebbe essere fatta la valutazione economica e poi l’offerta. Da parte del Comune si pensa di predisporre una sorta di ristoro per consentire ai sei di iniziare una nuova avventura da un’altra parte, essendo stata bocciata  l'ipotesi di andare all'interno del mercato di largo Manni.

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