Perugia, per le false fatture nel calcio dei dilettanti in tre finiscono a giudizio

Perugia, per le false fatture nel calcio dei dilettanti in tre finiscono a giudizio
di Enzo Beretta
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Giovedì 29 Giugno 2023, 08:03
Sedici proscioglimenti (con la doppia formula «per non aver commesso il fatto» oppure perché «il fatto non sussiste»), tre rinvii a giudizio e due patteggiamenti. L'inchiesta sulle false fatture per finti sponsor che nei mesi scorsi aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 22 persone tra cui i manager di due società calcistiche dilettantistiche del Trasimeno (uno, nel frattempo, è morto) si infrange contro il giudice dell'udienza preliminare di Perugia. Nell’avanzare richiesta di rinvio a giudizio la Procura aveva quantificato false fatture per oltre 1,5 milioni di euro che nell’ottica accusatoria avevano portato a una maxi-evasione di 341 mila euro. Al termine dell’udienza preliminare il giudice ha stabilito che Mauro Taddei (74enne di Cortona), Fabio Di Piero (61, romano) e Mirco Milic (63, originario di Panicale) dovranno affrontare il processo: il prossimo 21 febbraio si ritroveranno davanti al giudice Serena Ciliberto. Hanno invece patteggiato Bruno Teatini (castiglionese di 71 anni) e Ottavio Baccari (77, di Magione) rispettato a un anno e quattro mesi di reclusione e a 14 mesi di reclusione (entrambi con pene sospese). Non luogo a procedere, quindi, per Massimiliano Baccari, Lola Akhmedova, Giancarlo Polpetta, Mario Giannoni, Leonardo Mezzetta, Angelo Taraborelli, Veron Hanelli, Fioralba Albani, Massimo Migni, Mario Sgaravizzi, Roberto Ferretti, Stefano Sabellico, Elena Tomsa, Nadia Calzini, Massimo Biscaro Parrini e Stefano Mezzetti. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Fernando Mucci, Alessandro Vesi, Franco Libori, David Brunelli, Giuseppe Caforio, Marco Rondoni, Edoardo Maglio, Paolo Battistelli, Cristina Rastelli, Emanuele Bernardini, Marta Sordi, Carolina Cesaretti, Francesco Simioli e Katia Mariotti.
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