Terni, il questore Massucci: «Chi ha cominciato a drogarsi durante il lockdown continuerà: contro la droga dobbiamo fare di più»

Il questore Roberto Massucci
di Nicoletta Gigli
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Martedì 5 Gennaio 2021, 09:06

«Dobbiamo impegnarci tutti insieme perché quello che è stato fatto non è bastato. Bisogna fare di più per arginare un fenomeno, quello dell'abuso di sostanze, che temo sia una delle sintomatologie del covid che ci porteremo dietro. Chi è diventato assuntore di droga e abusante di alcolici durante la pandemia continuerà e il prezzo da pagare sarà molto alto».
 

Il bilancio. Il questore, Roberto Massucci, fa il bilancio di un anno passato a combattere contro i trafficanti di droga ma anche a lavorare molto sulla prevenzione.

Un anno nero, che si è portato via tre adolescenti, stroncati dagli stupefacenti come altri cinque adulti. Il consistente numero di arresti e sequestri e i ripetuti episodi di abusi di sostanze, alcuni nefasti, altri ripresi per i capelli, fanno emergere un uso diffuso di droga tra i giovani ma non solo. Lo confermano le vittime cinquantenni uscite dal tunnel e ricadute nel baratro per gli effetti collaterali della pandemia. «Continuo a dire che il settore più complicato su cui lavorare è quello socio culturale - dice Massucci. La droga se la procurano in tanti modi: nel quartiere, come i due ragazzini deceduti a luglio, a Roma, come la neodiciottenne amerina stroncata a ottobre. Noi abbiamo sequestrato ingenti quantità di droga, anche lungo l'autostrada. Significa che da quell'arteria passa la droga e chissà dove viene ritirata».

La prevenzione. Sequestri significativi anche a Terni per un business senza frontiere, che coinvolge pakistani, albanesi, ternani, africani. «In questo quadro - insiste il questore - la cosa più urgente è intervenire sugli assuntori e puntare sulla prevenzione. In questo senso vorrei ci fosse più iniziativa, più concretezza da parte di tutti nel tramutare le intenzioni in azioni. Quando attiviamo iniziative tutti collaborano - aggiunge - mi farebbe piacere essere parte di progetti fatti da altri, partecipare a politiche giovanili che siano concrete, territoriali, che incidano sul quotidiano dei giovani».

Le restrizioni. Le restrizioni anti covid hanno portato un forte calo dei reati e la recrudescenza di crimini online e violenze in ambiente domestico, nei confronti di coniugi e di minori. «Quando si attiverà la ripresa verranno messe in circolazione somme di denaro importanti da monitorare a dovere, per tenere alla larga chi potrebbe approfittare di questa situazione» sottolinea il questore. Che non nasconde la preoccupazione per gli effetti della crisi sulle tensioni di piazza: «L'ordine pubblico merita molta attenzione. Noi abbiamo gestito la vertenza Treofan, che si capiva che purtroppo era senza speranze, con la grande collaborazione di sindacati e lavoratori. Una sintonia che ha evitato incidenti ma non finisce qui. Gli effetti collaterali del covid riguarderanno pesantemente l'economia e ci sarà da lavorare per evitare tensioni di piazza».

La collaborazione. L'anno appena chiuso ha visto la collaborazione tra questura e Comune per mettere a sistema la videosorveglianza e riqualificare i parchi: «Nonostante le difficoltà di un'amministrazione in dissesto la differenza la fanno le persone» dice Massucci. Che si augura che «nei giovani ternani si modifichi quello spirito di rassegnazione che spesso si tramuta in maleducazione» e che «colgano l'opportunità del post pandemia per imparare a relazionarsi con serietà ed educazione e diventare il punto di svolta per la città».

I sogni. Un sogno? «Vorrei vedere riaperto il teatro Verdi, che manca tantissimo alla città - risponde Massucci. E vorrei che il PalaTerni fosse un momento di ristrutturazione sociale e d'immagine, il salto di qualità della città». E poi il grazie ai suoi uomini «per quello che hanno fatto durante l'anno, per lo slancio di umanità messo nel loro lavoro quotidiano, nel rapporto con i cittadini e nelle iniziative di solidarietà che abbiamo portato avanti».

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