Terni, primo consiglio comunale: c'è il via libera al sindaco, ma resta lo scontro

Il sindaco Stefano Bandecchi ha confermato le dimissioni da Ternana e Unicusano

Terni, primo consiglio comunale: c'è il via libera al sindaco, ma resta lo scontro
di Sergio Capotosti
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Martedì 20 Giugno 2023, 07:08

Sciolto il nodo dell'incompatibilità del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, ma resta il gelo con la segretaria generale Noemi Spagna Musso. «Non ho più fiducia in lei», dice il primo cittadino rivolgendosi alla segretaria Musso. Che rispedisce al mittente il tentativo di trascinarla nella bagarre politica. «Siete voi consiglieri comunali i responsabili di quello che andate a votare. Non sono io l'ago della bilancia», la posizione della segretaria Musso rispetto al nodo incompatibilità che è stato risolto da un punto vista politico con il via libera della maggioranza, ma restano i nodi sollevati dalle opposizioni in merito alle proprietà di Stefano Bandecchi, visto che il sindaco ha solo lasciato la guida della Ternana e dell'Unicusano.

 

Una discussione fiume, quella di ieri in occasione del primo consiglio comunale, iniziata alle 10.30 e terminata alle 17. Un dibattito serrato che ha visto numerosi capovolgimenti di posizione da parte della maggioranza, sempre su input del sindaco Bandecchi.

Prima il voto avanti tutta, poi il segnale di apertura per approfondire il tema e infine di nuovo l'indicazione di andare al voto per risolvere una volta per tutte il nodo incompatibilità. Con 22 voti a favore e 13 contrari è passata la delibera per la convalida degli eletti che oltre al nodo incompatibilità per il sindaco Bandecchi doveva affrontare lo stesso tema per i consiglieri comunali che hanno dovuto sanare le loro posizioni debitorie verso il Comune o le partecipate per restare in carica.

A fare la prima mossa è stato il vicesindaco Riccardo Corridore che ha letto un documento per smontare la relazione della segretaria Musso rispetto alle cause di incompatibilità sollevate nella relazione discussa ieri: gestione del Liberati, Ternanello sui terreni comunali di Colle dell'Oro e Stadio-Clinica. In sostanza, Corridore spiega che la Ternana è come se pagasse un affitto per la gestione del Liberati e pertanto non c'è alcuna incompatibilità. E per dare manforte alla sua tesi evoca la Corte dei Conti rispetto alle decisioni prese in passato che non hanno tenuto conto del codice degli appalti per l'assegnazione del bene.

 

Una relazione che indispettisce molti consiglieri di opposizione, ma rispetto alla quale in un primo momento la maggioranza fa quadrato, salvo poi rivedere rivederne il peso per il rischio boomerang sul fronte contabile.

LE POSIZIONI

In un primo momento il sindaco Bandecchi ha mostrato i muscoli. «Mi sono dimesso da Ternana e Unicusano per il bene della politica anche se non era necessario. La segretaria comunale ha evocato scenari futuri che non le competono», ha detto il primo cittadino andando allo scontro frontale con la Musso. La segretaria non si è scomposta nemmeno quando è stata tirata per la giacca più volte a sciogliere il rebus incompatibilità con una sua dichiarazione. «Avete gli elementi per decidere ma la responsabilità è la vostra», ha ribadito la segretaria. La maggioranza ha difeso la linea del sindaco, mentre le opposizioni hanno tirato fuori il tema delle proprietà di Bandecchi che non sono state cedute e che rappresentano, a loro dire, il nodo centrale dell'incompatibilità. A questo punto è arrivato un segnale di apertura del sindaco. «Se vogliamo approfondire non ci sono problemi. Io non ci metto nulla a risolvere anche il problema delle proprietà. Da qui non mi schiodate e non mi schioderete dalla candidatura a presidente della Regione», ha detto Bandecchi. Ma mentre il capogruppo di Alternativa Popolare Guido Verdecchia stava parlando per ribadire la posizione di apertura, Bandechci ha rotto ogni indugio. «Basta, votiamo almeno la segretaria e le minoranze sono contente». Si è così consumato l'ennesimo capovolgimento di fronte con i consiglieri di Ap che hanno votato la convalida degli eletti, superando così anche il nodo incompatibilità di Bandecchi. Ma c'è da scommettere che quello di ieri è stato solo il primo round.

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