Ternana, comincia l'era Tagliavento: "Subito al lavoro, parlo poco ma penso prima al fare"

Subentra al dimissionario presidente Bandecchi, "ma risulto amministratore unico". In settimana incontra il diesse Leone per programmare la stagione: "Lui ha piena fiducia, dobbiamo contenere i costi ma restare ambiziosi".

Ternana, comincia l'era Tagliavento: "Subito al lavoro, parlo poco ma penso prima al fare"
di Paolo Grassi
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Martedì 20 Giugno 2023, 00:10

La Ternana passa di mano, ma solo nella presidenza. E può ancora continuare a giocare allo stadio Liberati. Il consiglio di amministrazione di Unicusano prende atto delle dimissioni di Stefano Bandecchi dallo stesso e dalla presidenza rossoverde per eliminare l'incompatibilità on la carica di sindaco e rilancia ancora l'impegno dell'ateneo a garantire continuità aziendale alla società. La Ternana non si cede. L'università la tiene e la affida a Paolo Tagliavento. Ex arbitro internazionale, 15 anni di servizio col fischietto dirigendo anche 221 partite in serie A e una cinquantina tra Champions ed Europa League. Ora è il 51' presidente della storia della Ternana.

Presidente Tagliavento, possiamo, dunque, chiamarla così?

«Sono amministratore unico e sull'organigramma c'è scritta quella carica.

Prima ero vicepresidente, con Stefano Bandecchi presidente, perché c'era un consiglio di amministrazione che ora non c'è più».

Quanto "pesa", raccogliere l'eredità di Bandecchi?

«Sarà all'insegna della continuità. Essere alla sua altezza, non è semplice. A livello operativo mi cambierà poco, ma cambierà molto come responsabilità. Prima si chiamava lui per essere autorizzati, ora si decide direttamente. Alle riunioni di Lega, poi, già prima ero sempre presente io e quella non sarà una novità. Ma non sarà una novità nemmeno il rappresentare la Ternana. Il presidente Bandecchi, fidandosi di me, mi dava carta bianca in ogni decisione».

Parliamo di futuro? L'allenatore sarà annunciato a breve?

«In settimana ci incontreremo con il direttore sportivo Luca Leone e faremo il punto. Lui ha tutta la nostra fiducia per la parte tecnica e avrà carta bianca. E' un ottimo lavoratore. Non si ferma mai. Piace poco, forse, perché non è un "chiacchierone". Ma anche io, mi sento così. Alcuni tifosi mi criticano per essere poco presente tra interviste o prese di posizione, ma questo mio modo di fare non cambierà. Ho sempre anteposto, nel lavoro, il fare, al dire. A chi mi dice che non faccio nulla, rispondo che sto 12 ore in ufficio, dove chiunque può trovarmi. E mai a braccia conserte. Era così prima e ora lo sarà di più».

Che Ternana sarà? Investimenti confermati o cambia qualcosa?

«C'è un'indicazione chiara di Unicusano. Dobbiamo abbassare i costi, senza però perdere di vista le esigenze di una società che vuole comunque ottenere risultati importanti. Siamo strutturati su una squadra che ha un livello economico importante. Abbassarlo, nelle dinamiche dello sport, non è semplicissimo, ma il direttore sarà bravissimo, in questo».

Da chi, per primo, ha avuto gli auguri per il nuovo ruolo?

«Dal sindaco Bandecchi».

Proprio il primo cittadino ed ex presidente, nel primo Consiglio comunale, ha parlato pure del nodo stadio, ad oggi risolto con la non incompatibilità dello stesso Bandecchi. Ma ha anche detto, dal suo scranno di palazzo Spada, che la Ternana e Unicusano sono pronte a fare uno stadio di proprietà all'ex Spea di Narni, dove si farà anche il centro sportivo. La convenzione per il Liberati è in piedi fino al 2024, ma potrebbe essere l'ultima.

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