Terni, badante positiva seguiva quattro anziani: famiglie nel panico

Terni, badante positiva seguiva quattro anziani: famiglie nel panico
di Corso Viola di Campalto
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 08:21

TERNI Dall'obbligo di auto dichiarazione sul rientro all'esecuzione di due tamponi, dalla verifica dell'idoneità alloggiativa per lo svolgimento della quarantena al rispetto di tutta una serie di regole. Dopo alcuni casi di positività che hanno messo in pericolo la salute degli anziani che accudiscono, la Regione ha deciso di intervenire per ospitare e mettere in isolamento le badanti di ritorno a Terni dai Paesi dall'Est a rischio, dove poi sottoporle al doppio tampone prima del ritorno al lavoro.
Un'accelerazione dei tempi, dopo la confusione che si è creata anche a Terni, dove c'è stato un caso eclatante. Quello di una badante albanese di 53 anni risultata positiva al Covid-19 e ricoverata al Santa Maria dopo alcuni giorni dal rientro in Italia e soprattutto dopo che era stata già stata a contatto con quattro anziani. Questi ultimi sono stati sottoposti a tampone, il primo è risultato negativo, ma ora si attende il secondo. Positivi tre suoi familiari, che sono stati invece tutti messi in isolamento contumaciale.

Ormai l'allarme in città è dilagante con i familiari degli anziani che chiedono all'Asl ed ai medici di famiglia come comportarsi. I datori di lavoro domestico hanno subito chiesto che siano disposti dei luoghi dove badanti e collaboratori che convivono con gli anziani o i malati di cui si prendono cura. Ma non sarà così semplice.

Il 24 luglio scorso, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva disposto l'obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni per tutte le persone che entrano in Italia dalla Bulgaria, dalla Romania e dell'Albania, alla luce dell'aumento dei contagi in quei Paesi. Poi, si è deciso di far durare l'isolamento solo per il tempo necessario per poter effettuare i due tamponi. Ieri mattina i funzionari della Regione hanno contattato il Comune di Terni, in cerca di strutture, ma la risposta è stata negativa. Ora, c'è la possibilità che possa essere individuata una o più strutture ricettive private come accaduto in altre regioni.
Il medico di famiglia Massimo Ceccobelli è soddisfatto della decisione presa dalla Regione: «Come tanti mie colleghi - racconta - riceviamo molte telefonate di familiari di anziani che devono ospitare nelle loro case le badanti di ritorno dai loro Paesi e non sanno come comportarsi, anche perché si rischia di mettere a repentaglio la salute di persone fragili rispetto al virus».
Intanto, sono peggiorate le condizioni dell'Orvietano di 62 anni risultato positivo al coronavirus, dopo essere rientrato mercoledì scorso dall'Albania, dove si era recato per motivi di lavoro. L'uomo era sintomatico e si trovava in isolamento domiciliare, costantemente monitorato dai servizi territoriali dell'Usca e dal medico di famiglia Stefano Biagioli. Ha avvertito difficoltà respiratorie e per questo è stato trasferito all'ospedale di Terni al reparto di Malattie infettive. Dove si trovano anche quattro giovani nigeriani tutti appartamenti allo stesso cluster. Mentre, sono in via di miglioramento le condizioni della ternana di 77 anni ricoverata in Terapia intensiva. Nuovo caso a Narni, positiva una donna che presenta lievi sintomi, anche lei proveniente dall'estero e già messa in isolamento domiciliare che si è trasformato in contumaciale.

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