Terni, Fiorini (Forza Centro): «Arpa, concorso per ufficio stampa ma non è necessaria l'iscrizione all'Ordine: occasione persa»

Terni, Fiorini (Forza Centro): «Arpa, concorso per ufficio stampa ma non è necessaria l'iscrizione all'Ordine: occasione persa»
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Lunedì 1 Marzo 2021, 08:34

«Per una volta che ci poteva essere una buona notizia per la categoria dei giornalisti è stata subito smentita». Il consigliere comunale di Forza Centro, Emanuele Fiorni esordisce con una battuta. Nel mirino, il concorso indetto dall’ Arpa per un posto di specialista nella comunicazione istituzionale a tempo pieno e a tempo indeterminato. Concorso che dopo una prima pubblicazione è stato congelato in seguito alle segnalazioni arrivate da varie associazioni: l’Associazione Giornalisti in Umbria, l’Associazione Italiana della Comunicazione pubblica ed istituzionale e dall’Associazione Stampa libera.

«Sono stati contestati i requisiti di ammissione richiesti dal bando di concorso», spiega il consigliere Fiorini, riferendosi alle criticità che hanno spinto l’ Arpa a rivedere i criteri di ammissione. Ma, come si dice in questi casi, la toppa è stata peggio del buco, visto che l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti non è stato inserito come requisito necessario e obbligatorio per partecipare al concorso nel nuovo bando. « Arpa - spiega Fiorini - ha modificato i requisiti estendendoli non solo a tutti i candidati in possesso di laurea triennale, di diploma di laurea o di laurea specialistica o magistrale, senza distinzioni, ma anche di non considerare l’iscrizione all’albo dei giornalisti quale titolo obbligatorio e necessario per l’ammissione al concorso, ma solo come titolo eventualmente valutabile da parte della commissione. Dato che la finalità del concorso pubblico è selezionare i più meritevoli sotto il profilo professionale, perchè non è stato previsto quale requisito di ammissione l’iscrizione all’albo dei giornalisti? È veramente incredibile che un ente - conclude Fiorini - non ricerchi uno specialista della comunicazione tra gli iscritti all’ordine. Uno schiaffo ad una categoria che da anni risente di una crisi profonda. La situazione, soprattutto a Terni, è drammatica e in particolar modo nei risvolti occupazionali».
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