Elena Santarelli a Verissimo: «Mio figlio ha sconfitto un tumore: in ospedale ho visto tanti bambini morire»

Elena Santarelli a Verissimo: «Mio figlio ha sconfitto un tumore: in ospedale ho visto tanti bambini morire»
di Eva Carducci
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Sabato 13 Febbraio 2021, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 18:27

«Faccio quarant'anni quest'anno, ma mi sento proprio in forma. Sto bene, prima non stavo benissimo, sai con mio figlio che ha dovuto affrontare un cancro» inizia così il racconto di Elena Santarelli nel salotto di Verissimo. «Continuo a sentire quel dolore però, ci sono mie amiche che hanno perso i loro figli, gli amichetti di Giacomo, quindi non puoi andare la sera a dormire e non pensare. Se io ce l'ho fatta non significa che non penso alle altre persone che ho conosciuto, e che hanno combattuto una battaglia simile. Loro fanno parte della mia vita, però credimi è davvero difficile gestire le emozioni e anche, non vorrei chiamarlo senso di colpa, perché non lo è, però quando hai delle amiche, che non arrivano a vedere la stessa fine, è difficile anche chiamarle e chiedergli come stanno, o magari raccontargli che Giacomo ha preso un bel voto a scuola. Delle volte non ci riesco, faccio fatica. Loro sono bravissime, sono loro a dirmi di essere sempre la stessa, di continuare andare avanti, di chiacchierare, e di non sentirsi come mi sento. Sto bene, ma ogni tanto qualche lacrima sceglie. Anche se non serve voglio mostrare la mia vicinanza a quelle famiglie che hanno affrontato una situazione simile, e non hanno visto la luce alla fine del tunnel. Non sono mamma coraggio, non sono nulla di speciale, ogni mamma lo farebbe. Ci sono delle madri che non basterebbero sei puntate di Verissimo per raccontare quello che fanno, nonostante tutto».

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Continua il racconto: «Il momento più duro è stato sicuramente l'ingresso in terapia intensiva, a livello emotivo, adesso vediamo persone intubate, attaccate all'ossigeno per via del Covid, io ho visto mio figlio così, e quindi è tosto, come trauma da affrontare e metabolizzare.

Mi dispiace anche dirlo in questa fascia oraria, ma la cosa più brutta, che ancora faccio fatica a pulire come immagine dalla mente, purtroppo, è quando vai a vedere i bambini nelle camere mortuarie. Non è bello, non è piacevole, vedere quei bambini che hai conosciuto pieni di vita, e dire una parola di conforto ai genitori, perché non esistono parole di conforto, solo abbracci. Sono momenti che non voglio cancellare, ma ogni tanto ci combatto».  

Il conforto arriva dalla fede: «Ho trovato conforto nella fede. Ho letto un post di Papa Francesco su Instagram, dove sottolinea come l'importante sia pregare, sempre, anche mentre facciamo altro, perché pregando dai amore. Prego in generale, quando faccio la spesa, anche in macchina venendo qui. Prego per tante anime belle, non si prega solo per sé stessi. In passato davo tutto un po' per scontato, con la famiglia in salute. Oggi sento di ringraziare per tante cose che prima davo per scontato. Quando mi ha chiamato la dottoressa per dirmi che era andato tutto bene, ho avuto un crollo emotivo, ero in macchina e ho accostato. Ho chiamato tutta la mia famiglia, ho anche pubblicato un post sui social, perchè ci sono tante persone belle lì, ci sono anche degli haters, ma chissene sono quattro gatti. L'amore che ho ricevuto da lì non lo dimenticherò. Noi mamme non possiamo fare tutto, delle volte dobbiamo necessariamente chiedere consiglio a degli esperti, come abbiamo fatto noi con la psicologa. Quando Giacomo mi ha chiesto perché doveva continuare ad andare in ospedale, anche se era guarito, grazie a questo aiuto esterno sono riuscita a trovare la forza di dire la verità, e lui l'ha affrontato nel modo migliore possibile. Giacomo è cresciuto molto e io sono davvero orgogliosa di lui. Nel 2019 invece ho avuto un crollo emotivo, per quello siamo andati in terapia da uno psicologo, con una terapia particolare, la emdr, che ti aiuta a affrontare e vivere meglio con il trauma vissuto. Bernardo è il maschio alpha, l'altra colonna della famiglia, un uomo meraviglioso. Con lui sto insieme da quindici anni. Si mantiene bene, è un bel ragazzo, che non guasta, mi lusinga come madre, amica, moglie. Noi ne siamo usciti più forti di prima, molte coppie o si separano o si riuniscono, sono problemi veri che ti fanno ragionare sulle cose importanti della vita. Questo non vuol dire che siamo la famiglia del Mulino Bianco, urliamo, ma ci divertiamo, ci prendiamo in giro, siamo molto complici. I battibecchi ci sono, ma si fa subito pace». 

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