Cern, apre Science Gateway, il ponte per l'universo di Piano: la scienza è per tutti

Inaugurato a Ginevra il centro per la divulgazione scientifica. Gianotti: vogliamo fare scoprire la bellezza della scienza

Science Gateway progettato da Renzo Piano
di Maria Lombardi
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Domenica 8 Ottobre 2023, 19:34 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 18:42

 

Il ponte per l'universo taglia la Route de Meyrin, a pochi chilometri da Ginevra. Porta in un futuro così lontano che si immagina appena e in un passato così remoto da confondersi con il nulla. Conduce fino ai confini del sapere per svelarli a tutti, dopo aver "attraversato" galassie, particelle di Dio e Big Bang. Un ponte «fisico e metaforico», spiega l'architetto che l'ha creato, Renzo Piano, tra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo. Qui, allo Science Gateway, la scienza fa meraviglie. Si può diventare minuscoli come Alice per effetto dell'entanglement (un fenomeno quantistico), provare e riprovare l'esperimento che ha portato al bosone di Higgs (scoperta da Nobel fatta in questi laboratori) ascoltare la "musica" prodotta traducendo in note la radiazione cosmica, giocare a tennis quantistico con la pallina che diventa una scia luminosa. Nel grande centro di divulgazione del Cern, inaugurato ieri, la scienza non si osserva soltanto, si vive.

DIVULGAZIONE

Un "luna park" della fisica che farà conoscere a migliaia e visitatori dai 5 anni in su (si calcola tra i 300 e i 500mila l'anno) quel che accade nei tunnel sotterranei del più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo (qui lavorano 16mila scienziati di 110 nazionalità). E quel che è accaduto 13,7 miliardi di anni fa, all'origine dell'universo. «Benvenuti a bordo», esordisce Renzo Piano all'inaugurazione. «Fare ponti è un lavoro fantastico, li farei ovunque», sorride. Questo che ha disegnato al Cern è molto particolare. «Ricorda con i tunnel quello che avviene sotto i nostri piedi», gli esperimenti negli acceleratori del Cern, «e somiglia a una navicella spaziale atterrata in una giovane foresta.  Grazie, Fabiola».

Fabiola Gianotti, direttore generale del Cern, che ha fortemente voluto questo progetto, «è un miracolo, un sogno che diventa realtà.

Sono molto emozionata». L'idea lanciata nel 2017 era quella «di condividere con il pubblico quanto facciamo al Cern, la nostra passione per la scienza, quello che abbiamo imparato negli anni sulla struttura della materia e sull’universo. Non è un museo - spiega Gianotti - ma un luogo di divulgazione ed educazione. Qui vogliamo ispirare ai valori e alla meraviglia della scienza, infondere curiosità nei giovani perchè si avvicinino agli studi scientifici, spiegare l'utilità delle nostre ricerche anche per le sfide che ci aspettano, a cominciare dal cambiamento climatico». Meno tre, due, uno «taglio», ordina Gianotti spezzando il nastro insieme a Piano, a John Elkan, presidente di Stellantis che ha contribuito alla realizzazione di Science Gateway , al presidente della confederazione Svizzera Alain Berset, e al presidente del Consiglio del Cern Eliezer Rabinovici. All'evento, anche il senatore a vita Mario Monti.

LA STRUTTURA

Il ponte sorvola la strada a sei metri d’altezza collegando i diversi spazi e i due tunnel sospesi che ricordano i tubi dove si fanno scontrare particelle lanciate fino alla velocità della luce, ossia 280mila chilometri al secondo. Il Large Hadron Collider è il più grande acceleratore di particelle al mondo, un anello di 27 chilometri di circonferenza a 100 metri di profondità. I cinque spazi di cui è composto Science Gateway ospitano tre mostre, due laboratori immersivi, un auditorium da 900 posti intitolato a Sergio Marchionne, uno shop e un ristorante: 8mila metri quadrati in tutto, di cui 1.400 di esposizione e 260 di laboratori. Qui è il sole a muovere la scienza: quattromila metri quadrati di pannelli producono energia per Science Gateway e altri edifici del Cern, intorno è “cresciuta” una foresta di 400 alberi e 1.300 cespugli, l’impronta di carbonio sarà pari a zero. Science Gateway è costato 100 milioni di franchi svizzeri, tutti arrivati da donazioni, tra le quali quelle della Fondazione Stellantis e della Carla Fendi Foundation, e poi la Loterie Romande, Ernst Göhner Stiftung, Lego e altri.

GLI SPAZI

Back to Big Bang porta i visitatori all’esplosione che ha dato vita all' universo. Discover Cern li trasporta dietro le quinte del laboratorio, mentre Our Universe li accompagna in un viaggio attraverso il linguaggio dell'arte fra i misteri irrisolti del cosmo. Infine Quantum World consente a chiunque di sperimentare il mondo in scala più piccola. La Carla Fendi Foundation ha sostenuto la realizzazione di Back to the Big Bang, uno spazio permanente di 200 metri quadrati dove i visitatori possono ripercorrere cronologicamente tutte le diverse epoche dell'universo: stelle che diventano supernove, galassie e nebulose, una Timeline tattile che illustra  la sua intera evoluzione e un’area contemplativa in cui ci saranno elementi e fenomeni del cielo notturno che potranno essere osservati direttamente con telescopi e altri strumenti. Gian Francesco Giudice, capo del dipartimento di fisica teorica del Cernindica un grande muro con macchie colorate, «rappresenta il limite dell'universo visibile, oltre l'osservazione ottica non è possibile. Da quelle macchie possiamo capire cosa c'era prima. Andando indietro si capisce la semplicita dell'universo».

«Sono stata subito catturata dall’idea di coinvolgere la Carla Fendi Foundation in un progetto che esplora l’origine della vita e la nascita dell’universo», afferma la presidente Maria Teresa Venturini Fendi. «Sono misteri da cui tutti siamo affascinati e attraverso la scienza siamo costantemente alla ricerca di risposte a domande che hanno a che fare con l’essenza stessa della creazione. Ma il progresso della scienza è così accelerato e avanzato che talvolta sembra essere disconnesso dalla vita reale delle persone. Lo Science Gateway è uno strumento attraverso Il quale il Cern crea e rinvigorisce questa connessione per rendere accessibile a molti la comprensione di cose estremamente complicate, al di là di barriere geografiche, politiche o economiche».

 

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