Nadal difende lo zio coach: «Se perdo la colpa è mia»

Nadal difende lo zio coach: «Se perdo la colpa è mia»
di Paolo Cappelleri
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Martedì 12 Maggio 2015, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 20:06
Dopo dieci anni Rafa Nadal è uscito dall'elite dei primi cinque giocatori al mondo ed è reduce dall'eliminazione in semifinale a Madrid, e arriva a Roma fra voci di un possibile divorzio dal coach, Toni Nadal, che è anche suo zio. Complice la sua passione per il Real Madrid, il parallelo con i rituali esoneri anti-crisi nel mondo del calcio è naturale, ma lo spagnolo frena. «Ma nel calcio si dà la responsabilità all'allenatore perché non si può cambiare tutta la squadra. Qui siamo uno e uno. Innanzitutto non penso che le cose non stiano andando bene. Se le cose non vanno bene non è colpa del coach. Con lui ho vinto tutto nella mia vita, la colpa è mia – ha spiegato il campione maiorchino nella sua prima conferenza stampa agli Internazionali BNL -. Non ho detto nulla a proposito di un cambio di allenatore. In ogni caso è una decisione che si prende in due. Se dovessi cambiare qualcuno dello staff non è perché vinco o perdo. Ho avuto lo stesso staff per tutta la carriera... Non posso predire il futuro ma Toni per me è più uno zio che un allenatore. La famiglia è più importante del tennis».

Finalista l'anno scorso, Nadal potrebbe prendersi la rivincita contro Novak Djokovic. «Vivo giorno dopo giorno, ma dico è sbagliato pensare che la settimana di Madrid sia stata negativa. Vediamo se riesco da dimostrarlo – è la sfida lanciata alla stampa - Le cose non vanno bene come in passato ma la mia vita mi rende felice, è stata fantastica e se non vinco la vita continua. Numero 7 o numero 4 non vedo cambiamenti, ieri mi sono allenato due ore come sempre».