Novak Djokovic alza la voce contro l'esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon. Il tennista numero uno al mondo ha definito «da pazzi» la decisione, presa ufficialmente ieri dal governo britannico. «Condannerò sempre la guerra, non sosterrò mai la guerra essendo io stesso figlio della guerra - ha detto Djokovic - essendo cresciuto durante le guerre civili che hanno seguito il crollo della Jugoslavia. I tennisti, gli atleti non c'entrano niente con la guerra. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è buono».
A pagare la decisione saranno soprattutto Rublev e Medvedev (entrambi russi), quest'ultimo diventato numero uno al mondo lo scorso febbraio, anche grazie alle difficoltà di Djokovic dovute alla polemica sul vaccino e all'esclusione da Australian Open.
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