Zaniolo, dagli infortuni alle “antipatie” arbitrali: Mourinho lo difende, ma il futuro? E il giudice lo multa «per simulazione»

Zaniolo, dagli infortuni alle “antipatie” arbitrali: Mourinho lo difende, dubbi sul suo futuro
di Alessandro Angeloni
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Giovedì 2 Dicembre 2021, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 09:01

dal nostro inviato

BOLOGNA - Era pronto al rilancio Zaniolo, dopo due anni di torture. Prima un ginocchio, poi l’altro: una stagione e mezza buttate per arrivare all’estate dei sogni. Quella con Mourinho, lo Special per un’annata speciale. «Sono pronto per Mou», così, muscoloso, sorridente, si presenta al raduno a Trigoria con la voglia di spaccare il futuro e di goderselo istante per istante. Ha voglia di ricominciare, dalla Roma, dalla Nazionale, poi c’è anche un contratto da rinnovare (forse) e un Europeo da dimenticare, perché Mancini ha preferito non forzare la mano con lui, lasciandolo tranquillo a vivere un’estate italiana e le notti magiche ma senza l’Italia, che ha trionfato senza di lui.

Zaniolo, gli arbitri e i dubbi sul futuro

 

«E’ stata la fine di un incubo», ha detto Zaniolo dopo il gol al Trabzonspor, fine estate, ritorno del play-off di Conference League. La fine di un incubo, un ritorno alla vita, al calcio. Mourinho lo cresce, gli dà fiducia, lo aiuta quando tornano le paure di farsi male di nuovo. «Nicolò deve pian piano tornare ad avere più fiducia in se stesso. Si vede che certe volte ha paura di farsi male di nuovo, è solo il timore comprensibile di un giocatore che ha sofferto tanto e solo il tempo può aiutare a dimenticare. Fisicamente sta bene, ci sono dettagli che deve migliorare dal punto di vista tattico, ma è normale quando hai 22-23 anni e ne hai persi 2 o 3 per infortunio», la foto di Mourinho sul suo talentino. Che però sa anche bastonare, frenare i suoi istinti, stimolarlo come faceva Capello con Montella l’anno dello scudetto tenendolo in panchina. E in panchina ci finisce anche Zaniolo, prima a Venezia, poi a Genova: muso lungo, qualche mugugno, Zaniolo insomma la prende male ma capisce, abbraccia i compagni che espugnano Marassi e Mou torna di nuovo a coccolarlo. Nicolò torna titolare contro lo Zorya in Conference e dopo tre mesi torna al gol.

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Bene anche con il Torino, poi riecco un’altra caduta: Nick finisce nel mirino degli arbitri. Che lo considerano un po’ troppo esuberante in campo, troppo sfacciato. Si sa, il mondo del calcio è come un paese: si parlano tra giocatori e si parlano tra direttori di gara. Zaniolo è finito nel frullatore mediatico: è sulla bocca di tutti e raramente in campo gli fischiano un fallo, una caduta esagerata diventa una simulazione. Come apre bocca, scatta il giallo. Un po’ quello che succedeva al primo Totti. Antipatico e “bullo” era considerato Francesco, lo stesso tocca ora a Zaniolo, entrambi con un inizio difficile pure in Nazionale, uno con Mancini e l’altro con Zoff. Mou per ora lo difende, attaccando gli arbitri. «Meglio se va via dall’Italia». L’appello è stato lanciato e non da un uomo qualunque: Zaniolo ha estimatori in Europa, tra Premier e Liga. Ma anche in Italia e non è detto che con un’altra maglia sarebbe più simpatico.

 

LA MULTA - E dopo Bologna, ecco l'ammonizione con diffida e 2mila euro di ammenda a Nicolò Zaniolo, «per avere simulato di essere stato sottoposto a intervento falloso in area di rigore avversaria»Una giornata di squalifica invece a Tammy Abraham e Rick Karsdorp, che salteranno dunque la partita contro l'Inter di sabato pomeriggio. 

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