Mihajlovic-Mancini davanti all'ascensore: riparte solo chi vince

Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic
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Domenica 31 Gennaio 2016, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 11:12
L'Europa passa per il derby. Lo sa Sinisa Mihajlovic (nella foto ANSA con Mancini) che rischia di perdere il treno per il quinto posto, e lo sa anche Roberto Mancini, che sa di poter arrivare terzo. Il Milan non avrà Luiz Adriano (botta al costato), De Jong e Nocerino, ormai vicini alla cessione. Ma ritrova Menez. Da parte sua, l'Inter avrà Eder, subito in gol nella partitella. «Il derby è una partita importantissima. È una delle nostre ultime chance per poter puntare ai primi posti. Ai nerazzurri invidio la malizia con cui hanno vinto tante partite e la classifica, nettamente migliore della nostra. Europa League o Champions? Ha ragione la dottoressa Berlusconi, ma se arriveremo terzi sarà contenta anche lei», il concetto del tecnico serbo. È una sfida dialettica a distanza con l'amico Mancini: «Non sarà decisivo, poi è chiaro che vincere darebbe entusiasmo a tutti. Risultato aperto, anche se in questo momento il Milan sta meglio di noi», il pensiero dell'allenatore interista.

RIPARTIRE
Il Milan ha vinto un solo derby negli ultimi 9 di campionato: «Sarà un derby ascensore, chi vince sale, chi perde scende», ha continuato Mihajlovic, che ritroverà Eder, allenato alla Sampdoria. Il centravanti potrebbe partire dall'inizio con Icardi: «Lui è un giocatore importantissimo, davanti può fare ogni ruolo. Poteva ritardare a lunedì il suo arrivo. E comunque per l'Inter la Panini, quella delle figurine, dovrebbe avere una pagina in più, visto quanti giocatori prende». Ed ecco la risposta dell'amico Mancini: «Ultimamente Sinisa fa molte battute. Se giocherà Eder? Devo decidere. Era un po' stanco, vediamo. Nessuna polemica quando ho detto che certi gol li avrei fatti anche io a 50 anni. Se poi volete estrapolare una sola frase». E un chiarimento sul rapporto con Thohir: «Non ci sono problemi con lui. Non è il tipo da fare problemi se si perde una partita o entusiasmarsi troppo quando le cose vanno bene».