L'indagine svolta dalla Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Rodolfo Sabelli e dal sostituto Maria Sabina Calabretta, il 28 novembre portò ad un sequestro di beni per circa 2,6 milioni di euro. Il tribunale del Riesame, circa un mese dopo, ha parzialmente annullato quel decreto disponendo la restituzione dei beni agli indagati.
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