Il calcio non impara mai la lezione o, forse, è il destino di uno sport che meglio di tutti intercetta e fotografa la società e i suoi difetti. L’indegna gazzarra scatenata domenica sera a Parigi dai giocatori di Psg e Marsiglia è l’ultima testimonianza, in ordine cronologico, di come i giocatori riescano a dare il cattivo esempio. Mentre tutto il mondo sportivo si mobilita seguendo l’onda del Black Lives Matter, i calciatori se le danno di santa ragione e, a quanto pare, si insultano con epiteti razzisti. Cinque espulsi nel match giocato al Parco dei Principi - che a noi interessava soprattutto per l’esordio di Florenzi con i vice campioni d’Europa (subito ammonito ma unico a salvarsi nei giudizi d’Oltralpe) -, con coda al veleno tra Alvaro Gonzalez e Neymar. «Mi ha urlato “scimmia”. È un razzista», ha denunciato il brasiliano sui social. «Non c’è posto per il razzismo - ha replicato Gonzalez -. A volte devi imparare a perdere e assumerti le responsabilità sul campo». Un periodo di guai per il Psg che, ieri in Svizzera a Bellinzona, ha visto andare a processo il suo patron Nasser Al-Khelaifi in Svizzera per l’inchiesta di corruzione dell’ex segretario generale della Fifa Jerome Valcke nell’attribuzione dei diritti di trasmissione in tv delle partite. Al-Khelaifi è anche il capo di beIN Media.
CONTROCORRENTE
INCIVILTÀ ANTICA
Il calcio, invece, dopo iniziative dei singoli la scorsa estate (esultanza in ginocchio dopo un gol) o di Lega (partite in Premier con la scritta Black Lives Matter al posto dei cognomi dei giocatori) è ricaduto nei suoi vecchi errori. Stavolta gli ultrà non c’entrano. Non ci sono cori da analizzare e stigmatizzare, la responsabilità è tutta dei giocatori. A vent’anni dall’eclatante lite Vieira-Mihajlovic in un Lazio-Arsenal avvenuta a colpi di spintoni e insulti “negro” e “zingaro”, è cambiato poco. Suarez, bomber uruguaiano del Barcellona, ai tempi del Liverpool si beccò 8 giornate per aver detto svariate volte “negro” a Evra, ai tempi al Manchester United. Altrettante se ne è beccate lo scorso inverno il portiere spagnolo del Leeds Casilla per aver insultato Leko del Charlton. Inciviltà antica e a quanto pare incancellabile che, in Italia, viene denunciato molto spesso nelle serie minori e addirittura in partite di settore giovanile.
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