Azzurri in ginocchio, imbrattato da CasaPound il murale pro Black Lives Matter: «Resta in piedi»

Roma, imbrattato da CasaPound il murale pro Black Lives Matter degli Azzurri in ginocchio: «Resta in piedi»
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Venerdì 2 Luglio 2021, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 18:05

Imbrattato il murale contro il razzismo a Roma. Non più «do the right thing», ma «resta in piedi». Non più un giocatore in ginocchio, ma un azzurro in piedi e con lo sguardo verso l'alto. Non più il braccio destro rivolto al cielo, con il pugno chiuso, ma la mano aperta e il saluto romano. Il Blocco Studentesco, associazione legata a CasaPound, ha coperto il murales realizzato pochi giorni fa dallo street artist Harry Greb nel quartiere Monti, in via dei Neofiti. L'opera raffigurava un giocatore del Subbuteo che si staccava dalla pedana e si inginocchiava per partecipare al movimento Black Lives Matter, nato dopo l'omicidio di George Flyod, l'uomo di colore ucciso da un agente di polizia che gli aveva premuto il ginocchio sul collo. La scritta era stata realizzata dopo le polemiche che hanno coinvolto gli Azzurri, che avevano deciso di non inginocchiarsi durante la partita contro l'Austria, a differenza degli avversari.

Murale contro razzismo, come nasce

Il gesto era stato resto noto da Colin Kaepernick, quarterback della squadra di football dei San Francisco 49ers.

Che durante l'inno americano, prima delle partite di Nfl, aveva deciso di non restare in piedi. Questo perché non si sentiva più rappresentato da una Nazione che, gli Stati Uniti, consentiva gli abusi della polizia sui neri. E per la sua protesta aveva subito diverse pressioni. Anche dal presidente americano di allora: Donald Trump.

Il post di CasaPound

Il profilo Instagram dell’associazione studentesca legata a CasaPound, Blocco Studentesco, e la pagina Facebook delle tartarughe frecciate ha pubblicizzato la foto del murales coperto. «Abbiamo seguito il consiglio dell’artista — scrivono i ragazzi del Blocco. — Chiedeva di fare la cosa giusta, no? Inginocchiarsi secondo noi non è una forma di rispetto per nessuno, meglio stare in piedi e guardarsi in faccia». 

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