Sospesa e poi licenziata dopo essere accusata di razzismo. La storia arriva da Bridgnorth in Gran Bretagna, dove una dipendente di una catena di negozi di giocattoli è stata licenziata dopo 28 anni di lavoro per aver pubblicato una foto del coniglietto Bing con la didascalia: «Dovremmo davvero vendere questo giocattolo? Black Lives Matter». Tanto è bastato per sospenderla e poi licenziarla. Marian Cunnington, 52 anni, questo il nome della signora che ha deciso quindi di fare ricorso. Ieri un giudice le ha dato ragione e ha stabilito anche un risarcimento per l'acccaduto.
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Le accuse di Blm
Le accuse più grandi sono arrivate dal movimento Black Lives Metter. L'intenzione della signora Cunnington, che nel negozio della catena di giocattoli Salinsbury's si occupava di mettere i prezzi ai prodotti in vendita, era però quella di difendere il movimento che si batte contro la discriminazione razziale. Il giorno stesso del commento è stata decisa la sospensione della signora Cunnington, quindi il suo licenziamento «per gravi colpe» deciso il 2 luglio 2020.
Un giudice ha però stabilito che la dipendente è stata licenziata ingiustamene dopo che il manager che l'ha licenziata non ha potuto giustificare il motivo del provvedimento.
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L'epilogo della vicenda
Per la signora Cunnington il giocattolo poteva essere offensivo per i neri, proprio come fu accusata di esserlo Robbertson per la loro mascotte della marmellata. A seguito della sentenza del tribunale, la signora Cunnington riceverà un risarcimento dalla catena Sainsbury's.
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