Dream World Cup, l'Italia vince
il Mondiale per pazienti psichiatrici

L'Italia vince la Dream World Cup 2018
di Serena Cerracchio
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Mercoledì 16 Maggio 2018, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 19:06
Quando i sogni diventano realtà! Una favola quella dell'Italia, che vince il Mondiale di calcio a 5 per pazienti psichiatrici, trascinata dal bomber del torneo, Mattia Armanni con 24 reti. Stamattina in semifinale, una gara solo per cuori forti, vinta per 9-8 dagli Azzurri a discapito di un ottimo Perù (poi arrivato terzo). Nella finalissima, poi, un'Italia stellare, capace di segnare ben 17 reti a un Cile visibilmente stanco (17-4 il finale). 

Tante emozioni per i ragazzi che a fine gara hanno abbracciato gli "amici" delle altre nove nazioni partecipanti che in questi quattro giorni hanno dato tutto al Pala Tiziano di Roma. Andando oltre lo stigma e le barriere. 
"Un'emozione indescrivile - ha commentato il capitano Ruben Carini - quest’anno il gruppo era fomidabile, abbiamo dato tutto in campo ed è stata una rivincita sul mondiale di due anni fa in Giappone. La cosa più bella? Il gol di Ruggero contro la Francia …”. Un pensiero anche da parte di Sergio Amato, uno che il calcio l’ha masticato eccome in Eccellenza e in Serie D: “Mi sono divertito molto, emozione grandissima. Il calcio ti fa stare bene mentalmente e fisicamente. Vedere Ruggero alzare la coppa è stato per me il momento più bello”. 
Già, Ruggero Della Spina, il ragazzo che nella foto alza la coppa appena vinta dall'Italia, il giocatore che ha giocato meno ma che ha segnato nel quarto di finale contro la Francia. Il ragazzo più "fragile" della delegazione Azzurra. E allo stesso tempo il più protetto dai suoi compagni e dallo staff. Una storia che racchiude quella che è stata questa Dream World Cup, tra sogno e realtà.

Telecronisti di eccezione per Rai Sport, Marco Tardelli, Siniša Mihajlović e Pino Insegno. “Credo che sia stata una cosa fantastica – ha commentato Tardelli – e un’esperienza bellissima. Tra l’altro la nazionale italiana ha gioatori di qualità, che hanno fatto dei gol molto belli. La passione, il calcio e lo sport in generale aiutano sempre a guarire, perché non è importante il fisico ma la testa. Con la testa si fa tutto”.
 “Naturalmente sono contento per l’Italia – ha raccontato Mihajlović - ho visto una bella partita, hanno giocato molto bene e meritatamente hanno vinto. Ma al di la del risultato è importante tutto il contorno: vedere la gente che si è divertita, ma soprattutto loro, i ragazzi, che si sono divertiti. Hanno mandato un bel messaggio e spero che dopo questo mondiale vinto, si possa sensibilizzare altra gente per continuare su questa strada”.

E infine un ricordo nelle parole di Valerio di Tommaso, il responsabile di Ecos (European Culture and Sport Organization) che insieme al medico psichiatra Santo Rullo ha reso tutto questo possibile: "E’ stato entusiasmante conoscere e vivere questo evento, dall’inizio alla fine, ed è stato bellissimo vedere gli occhi dei ragazzi felici di partecipare a questa iniziativa: per tutti loro è un riscatto. Ecos si prenderà cura di
iniziative simili e il nostro lavoro non finirà qui. Dobbiamo portare avanti progetti che aiutano i ragazzi a vivere un sogno e dimenticare quello che è lo stigma".
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